Vade retro carboidrato? No, anzi. L'universo di grani e cereali è molto più ampio e, soprattutto, nutrizionalmente più completo della classica combo pastasciutta e pane bianco a cui si limita la maggior parte di noi.
Ad esempio, quanti hanno sentito parlare del teff? Teoricamente doveva essere "la quinoa del 2015"; praticamente non ha mai davvero sfondato ma noi continuiamo a sperare che questo cereale senza glutine, che viene da Etiopia e Eritrea, arrivi sopra le nostre tavole.
Ma anche dall'Italia vengono molti cereali interessanti. Come quelli coltivati dal mugnaio "coraggioso" Filippo Drago, che a Castelvetrano macina a pietra grani antichi come tumminia, maiorca, biancolilla o perciasacchi. Qui trovate una sua interessantissima intervista.
Ma perché sarebbe importante consumare questo tipo di cereali, farine, lievitati e prodotti da forno vari? Semplice: perché fanno meglio: all'ambiente, alla filiera agroalimentare e alla nostra salute. Se volete approfondire l'argomento leggete questo pezzo.
E a questo punto, se volete imparare come cucinare cereali come l'amaranto o l'avena - quanto ammollarli, quanto cuocerli e in quanta acqua - c'è una nostra guida a spiegarvelo.
Il mugnaio di Sicilia | Il pane dell'Africa |
Chiacchiere di pane | In cucina con i cereali |