Proprio come la canzone, la cucina napoletana va oltre la tavola e, nei secoli, si è trasformata in un vero e proprio linguaggio per trasmettere l'essenza dell'ospitalità e della convivialità partenopea. Imbastire un pranzo o una cena napoletana è sinonimo di festa e aggregazione.
Lo sa bene Maria Teresa Di Marco, che dopo le sue pubblicazioni sulle cucine regionali di Lazio, Toscana, Trentino Alto Adige, Sicilia e Veneto, firma per Guido Tommasi Editore il volume La Cucina di Napoli insieme a Lydia Capasso, napoletana trapiantata a Milano, già autrice, tra gli altri, de Gli Aristopiatti e Gelati.
Sfogliando le 264 pagine di questo libro, tra le immagini di piatti dal tocco vintage, sarà evidente la ricchezza di contrasti che ha reso la cucina tradizionale napoletana tanto sfaccettata: proposte aristocratiche ereditate dalla corte borbonica, come timballi, sartù e raffinata pasticceria d’influenza palesemente francese, si alternano alle portate più povere ma ugualmente gustose e ormai iconiche tra cui diverse minestre e primi piatti al pomodoro.
Senza dimenticare le proposte di pesce, dalle vongole alla ricetta del baccalà, e la pizza che qui è declinata in molteplici varianti rispetto alla classica ricetta della pizza margherita che tanto ci è familiare.
Ampio spazio viene infine meritatamente dedicato ai dolci, dalla zeppola all’immancabile pastiera, protagonista indiscussa delle ricorrenze.
La Cucina Di Napoli
di Lydia Capasso e Maria Teresa Di Marco
Guido Tommasi Editore
25 euro