"Il tema della degustazione di caffè in Italia è ancora immaturo. Amiamo definirci la patria del caffè ma non ci interessa approfondirne l'analisi sensoriale, come invece facciamo con il vino". Massimiliano Marchesi è sommelier e coffee ambassador per Nespresso: è stato lui a condurre una degustazione speciale, organizzata al ristorante milanese Aimo e Nadia, in cui ai partecipanti è stata proposta l'insolita coppia caffè-vino.
Due bevande, un solo contenitore: i calici realizzati insieme a Riedel la cui curvatura cattura gli aromi meglio (e più) della normale tazzina. "Smettiamo di giudicare il caffè solo in base ai parametri buono-cattivo", prosegue Marchesi. "Esistono varietà e terroir diversi, un mondo di aromi e sapori da scoprire". Va detto che, rispetto a nazioni con minor tradizione del caffè, noi italiano siamo condizionati: amanti della classica tazzulella 'e cafè, ci piace amaro e intenso e siamo meno abituati a gusti acidi o erbacei.
Durante la degustazione, Marchesi ha proposto due vini e due cru Nespresso. Al Timorasso 2011 Costa del Vento è stato abbinato il Dulsão do Brasil: le note mielate del vino riprendono quelle del caffè, che aggiunge punte morbide di cereale. Il Petrucci 2008 Podere Forti, invece, è stato assaggiato insieme all'Indriya. In senso letterale: "Abbiamo provato a unirli in bocca, creando un terzo sapore. Il risultato è stato molto piacevole", spiega Marchesi. "Le note speziate del Grand Cru indiano ricordano quelle del Sangiovese, date dall'affinamento. E la morbidezza del vino contrasta amaro e acido del caffè".
Esperimenti da riprovare a casa, esplorando le similitudini che accomunano caffè e vino anche durante il processo produttivo: la scelta degli acini di uva, attenta e accurata come quella delle ciliegie di caffè, la fermentazione, la torrefazione che sviluppa gli aromi terziari come l'affinamento, in botte o in acciaio. I vini che vengono solitamente abbinati al caffè - arrivando entrambi a fine cena - sono quelli dolci. "Ne consiglio uno poco acido e molto corposo, che smorzi bene le asprezze del caffè. Penso a un vino caldo del Sud, come il Passito di Pantelleria".
Niente abbinamento invece per il Maragogype, nuovo cru Nespresso che viene dal Brasile, ottenuto da chicchi rari (ed estremamente grandi) di Arabica, prodotto in limited edition. "Lo degusterei da solo, senza vino e cibo, per assaporare meglio le note vegetali, erbacee dei bacelli appena aperti, e lattee, che accarezzano il palato".