Un rapporto osmotico. Un cortile che è spazio sociale e respira aria di cultura. Due facce: quella del relax e quella della conoscenza, si incontrano da Medïterraneo a Roma, il nuovo ristorante che sorge nel cortile del museo MAXXI di arte contemporanea.
Non pensatelo, però, in maniera rigida e stantia come si penserebbe di un ristorante incastonato tra le mura di un museo: con la sua splendida pletora di mostre di artisti contemporanei, il MAXXI è tra gli spot più interessanti per godersi l’arte a Roma.
Tornando a Medïterraneo, lo spazio ristorante si divide tra due mondi: quello interno, dai caratteri minimal e la brillante soluzione distanziamento fatto da cupole intrecciate di bambù come se steste cenando dentro un’opera d’arte contemporanea e il cortile esterno dove, invece, l’atmosfera è più calda e dai sentori estivi: piccole luci, alberi, la vista sul capolavoro architettonico della compianta archistar Zaha Hadid.
A guidare la brigata di cucina il giovane chef Emanuele Pompili, che gestisce con umiltà e precisione un menu dall’identità senza troppi confini. Da Medïterraneo si può trovare tanto il sushi (molto valido, anche in virtù del fatto che i proprietari lo sono anche di Palmerie, uno tra i migliori ristoranti giapponesi di Roma) quanto un buon piatto di pasta o un secondo di pesce ben fatto. O optare per il maritozzo salato con stracciatella, puntarella e gamberi crudi, per un richiamo intelligente (anche se già visto) alla tradizione.
Tra gli antipasti c’è da sbizzarrirsi: per chi ama il pesce crudo consigliata la tartare di salmone e anche, perché no, qualche roll di sushi; per chi, invece, preferisce il fritto si può optare per le samosa vegetariane o il cartoccio di calamari. Interessante nonostante la semplicità la carta dei primi: tagliolini ajo e ojo e gambero rosso di Mazara per un classico semplice arricchito della complessità naturale del gambero o ancora tagliolini con salsa di datterini gialli e rossi. Mediterraneità, quindi, che sfocia volentieri in caratteri asiatici per allietare i palati più disparati.
Tra i secondi imperdibile la Pluma di maiale laccata al pepe: una delle parti del maiale poco considerate fino a non molto tempo fa ma da cui si possono ricavare enormi gioie dalla morbidezza di un taglio, quello tra collo e lombo, il cui grasso scioglievole regala grandi feste gustative.
A completare l’offerta, per un aperitivo o un dopo cena, ci pensa il bar: una drink list composta per lo più di twist on classic cocktails da sorseggiare con piacere. Unica pecca: la poco nutrita bottigliera, che va funziona però bene con lo stile di mixology proposto.
Un pomeriggio dove ancora i bambini giocano nel grande spazio esterno al museo, un aperitivo che magari segue una passeggiata tra le opere, ma anche un piccolo viaggio che vale la pena soprattutto in questi ultimi giorni di caldo per godersi questa nuova apertura romana dalle fattezze leggere e piacevoli. Una cucina dignitosa (e non è così facile trovarne), un ambiente rilassato che si anima, invece, con musica dopo cena e drink freschi, puliti.
Medïterraneo è uno spazio tanto ristorante quanto luogo di incontro e scambi, che ragiona in simbiosi con l’ambiente e regala quella serata piacevole proprio nel momento in cui la necessità è quella di staccare dalla routine.