In Italia sono numerosi i piatti e gli ingredienti a fare grande ogni singola regione, complici un clima mite, l’ampia biodiversità del nostro territorio e certamente anche una cultura gastronomica che parte dal passato per appartenere continuamente al presente. Parleremo qui dei piatti tipici della Lombardia, la regione con il più alto numero di ristoranti stellati (nel 2022 la Rossa ne conta 56) che offre prodotti e ricette che la celebrano in tutto il mondo. I cibi tipici della Lombardia sono moltissimi, complice anche il territorio montuoso che si affaccia sulla parte di pianura di questa regione tutta da scoprire da ogni punto di vista.
Piatti tipici della Lombardia: la lista
Risotto alla milanese
Parlando di piatti lombardi non si può che cominciare dalla ricetta del risotto allo zafferano o risotto alla milanese, appunto. Indiscutibile simbolo della borghesia meneghina, il risotto giallo ricorda il colore dell’oro e pare che la sua ricetta risalga intorno al 1800. Ma riso e zafferano non sono gli unici protagonisti di questo piatto, perché senza midollo è impossibile fare un vero risotto alla milanese. Qui trovate la ricetta originale da provare.
Pizzoccheri
La cucina lombarda si estende fino alle sue montagne e si sviluppa in ricette di sostanza che, in passato, furono create per reggere agli inverni lunghi e freddi. È il caso dei pizzoccheri, una pasta fatta in casa a base di grano saraceno condita poi con formaggi e cavolo verza.
Cassoeula
Sempre sullo stesso filone della cucina sostanziosa e di conforto passiamo ad un piatto della cultura gastronomica di Milano e della sua provincia: la cassoeula (anche detta cazzoeula). Diversi tagli poveri di carne di maiale vengono cotti insieme alla verza. Il risultato? Un tripudio di sapori che hanno tutto l’aroma della tradizione. Piedini, costine, cotenne, testa e salamini (chiamati verzini) e verza sono gli ingredienti di questo piatto imponente che, nonostante l’apporto calorico e il suo sapore sincero, continua ad avere enorme successo anche nelle rivisitazioni dell’alta cucina. Come mai si chiama così? Ci sono due versioni popolari, la prima sostiene che il termine derivi da cassoeu, il cucchiaio con cui si girava questa pietanza durante la sua preparazione, e la casseruola cioè la pentola in cui si faceva sobbollire per ore. L’altra spiegazione invece afferma che, questo piatto sostanzioso che portava energia ai muscoli infreddoliti degli operai milanesi, venisse mescolato proprio con la cazzuola, il famoso arnese dei muratori.
Cotoletta alla milanese
Altro piatto della tradizione lombarda, forse il più famoso e apprezzato in Italia e nel mondo, è la cotoletta alla milanese. Sulla costoletta alla milanese (altro nome della cotoletta) non si scherza, dimenticate maiale o pollo e ricordate sempre che l’unica e vera è realizzata con il vitello. Immancabile è l’osso presente nella cotoletta e il suo spessore che non deve essere inferiore ai 2 cm. La parte della costoletta si ricava solo dalla lombata o dal carré dell’animale. Sapete qual è il segreto per non fare staccare l’impanatura dalla cotoletta? Basterà non aggiungere sale nell’uovo e nel pane. La cottura della cotoletta deve essere fatta rigorosamente nel burro chiarificato, consumatela ben calda e aggiungete fiocchi di sale solo poco prima di impiattarla. A Milano si accompagna alle patate al forno o a una fresca insalata, inutile specificare che la tradizione non vuole né succo di limone né salse.
Panettone
Tra dolci tipici di Milano c’è lui, il re dei lievitati: il panettone. Si differenzia dal pandoro per la presenza di uvetta, canditi e per un impasto più umido. Il panettone è una vera e propria istituzione per la pasticceria milanese, molti tra i grandi pastry chef lo propongono in versioni del tutto personalizzate. Sono buone alcune versioni industriali, ma per gustare il panettone nella sua vera essenza dovrete sceglierlo di fattura artigianale. Si tratta di una preparazione molto lunga e impegnativa, questo spiega molto spesso anche gli elevati costi del prodotto finale. Il panettone si conserva a lungo e, la leggenda vuole, che se ne mangi un pezzettino il 3 febbraio, giorno di San Biagio, a protezione della gola.
Trovate qui l’elenco dei migliori panettoni artigianali!
Polenta
Numerose sono le tipologie di polenta lombarda. Può essere bianca, gialla, taragna, condita con gorgonzola, con funghi porcini, le varianti sono innumerevoli. La polenta nasce come piatto povero in sostituzione del pane e ancora oggi non manca mai nelle giornate di festa sulle tavole lombarde. Sono numerose le osterie che la propongono tutto l’anno. Qui trovate tutto quello che c’è da sapere sulla polenta, l’umile e deliziosa pietanza lombarda.
Casoncelli
Tipici della città di Bergamo e di tutta la bergamasca, i casoncelli sono una pasta fresca ripiena molto comune anche a Brescia. Si tratta di ravioli ripiegati a mezza luna preparati con la pasta all’uovo. La farcia prevede l’uso di carne di maiale, vitello e di bietole e formaggio. Solitamente si condiscono con burro salvia e formaggio Grana grattugiato, ma in alcuni casi si aggiungono pancetta o speck croccanti prima del servizio.
Mondeghili
Tornando alla cucina milanese che ha poi influenzato anche altre province lombarde, è ora di parlare di mondeghili. Si tratta di piccole polpette leggermente schiacciate che si preparavano nella tradizione con gli avanzi del bollito. Non è un trend contemporaneo quello della sostenibilità e dell’antispreco in cucina, ce lo insegnano le nostre nonne che non buttavano via nulla. Ecco quindi che, la carne spesso molto asciutta del brodo veniva tritata finemente e mescolata a uova e Grana Padano, si creavano polpette e si friggevano nel burro. Ora i mondeghili si mangiano negli aperitivi milanesi, nelle trattorie della tradizione o come antipasto, ma fate attenzione: non sono mondeghili se non sono preparati con la carne del bollito.
Trippa
Molto diversa dalla trippa alla romana, la trippa lombarda è figlia della cucina milanese. La trippa alla lombarda era una delle pietanze quotidiane dei contadini, ma oggi proprio nel capoluogo lombardo è diventato un piatto quasi ricercato. Viene servita nelle osterie più famose e si prepara tradizionalmente con i fagioli bianchi.
Ossobuco alla milanese
Chiudiamo il nostro viaggio gastronomico lombardo con un altro grande classico della cucina di Milano: l’ossobuco alla milanese. Se non siete milanesi potrà capitarvi di confondere l’ossobuco alla milanese con il risotto con l’ossobuco, si tratta di due ricette completamente diverse. L’ossobuco alla milanese ha una grande e inconfondibile caratteristica, si serve con la gremolada. La gremolada è un condimento che si ottiene con un trito di prezzemolo, aglio e scorza di limone. Profumatissima e di grande sapore, la gremolada viene posta ovviamente sull’ossobuco una volta cotto. Provate la ricetta!
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