Lunghi e stretti. A forma triangolare oppure ovoidali. Color avorio o con le punte marroni. Quante cose sapete sui pinoli?
Anche se vengono associati alla frutta secca, non sono frutti, bensì i semi eduli di una ventina di varietà di pino. Si estraggono dalle pigne.
Afrodisiaci Gli antichi greci e gli antichi romani li consideravano afrodisiaci, e raccomandavano di consumarli con miele e mandorle prima di coricarsi, per avere migliori prestazioni.
Banda. “I ladri di pinoli” non è il titolo di un film demenziale, ma quello dato a una banda di ladri che hanno ripetutamente colpito l’estate scorsa nella patria del pesto, Genova, per rubare quantità industriali del costosissimo seme.
Castagnaccio. Un dolce povero e autunnale tradizionale di alcune regioni del nord Italia, è una torta di farina di castagne, a cui vengono aggiunti i pinoli, le uvette e l’olio d’oliva, e per arricchirla rosmarino, e/o scorze d’arancia e/o semi di finocchio. Qui la ricetta.
Dieta. Sono ipercalorici (600 Kcal per 100 gr) ma nello stesso tempo contengono particolari sostanze, come l’acido pinoleico, che incoraggiano gli ormoni che limitano il senso della fame, seppur temporaneamente.
Europa. È il colore dei pinoli europei, i più pregiati. La tinta è uniforme, e contengono resinosi aromi speziati di pino.
Fibre. Ricchi in fibre, ma anche nel contenuto proteico, di vitamina B12, E, magnesio, calcio e molto fosforo.
Giovinezza. Mantengono giovani grazie alla loro ricchezza in antiossidanti; le loro vitamine e la luteina proteggono le cellule dall’azione dei radicali liberi.
Hushwee. Piatto-base nella cucina mediorientale i cui ingredienti principali sono carne macinata e pinoli tostati, cotti nel burro chiarificato e speziati con la cannella. Costituisce anche la farcitura di uno dei tipi più famosi di kibbeh.
Iran. I pinoli del Korean Pine, nativo dell’Asia, sono quelli più commercializzati a livello mondiale, e provengono da Iran, Cina, Russia, Corea, Pakistan, Afghanistan.
Lusso. I pinoli europei sono oramai decisamente un prodotto di lusso: il loro prezzo arriva fino ai 100 euro al kg.
Marlborough. È il nome di una regione neozelandese dal clima simile a quello mediterraneo, famosa per i suoi vitigni ma anche per le sue coltivazioni di pini da pinolo.
Neje. È il nome dei pinoli himalayani, che crescono a un’altitudine che va dai 1800 ai 3350 metri in una specie di pino, detto “chilgoza”. Sono una delle più importanti valute dei locali, poiché molto costosi.
Oleosi. I pinoli cinesi hanno un retrogusto amaro, a differenza di quelli pachistani, più dolci e oleosi.
Pesto. Il vero pesto Genovese, a base di basilico, non può prescindere dai pinoli. Gli altri ingredienti di questa salsa per condire la pasta sono aglio, sale, olio extravergine d’oliva, pecorino e parmigiano. Qui la ricetta.
Quality coffee. È il “piñón” del New Mexico, un caffè arricchito di pinoli che si aggiungono ai chicchi da tostare. Una ricetta inventata una ventina d’anni fa da un’azienda di questo Stato ricco di pini della specie Pinus edulis.
Rancido. Per evitare il rischio d’irrancidimento, meglio conservarli in frigo – o comunque in luogo fresco e asciutto – per 3 o 4 mesi al massimo.
Sprezzo del pericolo. Un tempo la raccolta dei pinoli era rischiosa: i coglitori si arrampicavano sugli alberi. Facevano parte di squadre di operai divisi in scuotitori, coglitori, raccattini, caricatori e barrocciai.
Tre. Il pinolo è un seme “vecchio”: deve maturare ben tre anni nelle pigne prima di essere raccolto.
Umbrella pine. Il pino da pinoli per eccellenza è quello domestico europeo, Pinus pinea, detto anche “umbrella pine” a causa della sua ampia chioma convessa.
Vienna City Library. Lì è custodito un libro di ricette, scritto a mano, del 1696, che contiene le più antiche ricette di strudel. Un tempo per lo strudel si usavano i pinoli del pino cembro, Pinus cembra, specie tipica delle alte montagne.
Zinco. I pinoli sono ricchi di zinco: in una porzione di 34 grammi vi sono ben 1,4 mg di zinco.
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