Il premier Giuseppe Conte ha parlato dettando le regole del Natale 2020, il primo e speriamo unico dell'era Covid. Tra regioni rosse, arancioni e gialle, congiunti e ricongiungimenti, movimenti tra comuni e regioni, cerchiamo di fare un po' di chiarezza e di spiegare cosa ci sarà concesso fare durante le Feste in tema di ristorazione e strutture ricettive.
Pranzare al ristorante durante le Feste, sì o no?
I ristoranti di Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto, Liguria, Sicilia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria, vale a dire le zone al momento gialle, sono aperti dalle 5 alle 18 con servizio al tavolo, mentre dalle 18 alle 22 è consentito soltanto il servizio di asporto e delivery. Questo significa che i ristoratori potranno servire il pranzo di Natale, Santo Stefano e del 1° Gennaio 2021. Saltano invece in tutta Italia i cenoni di San Silvestro, poiché non è stata concessa alcuna deroga allo stop al servizio alle 18 per il 31 Dicembre.
Nelle zone rosse e arancioni, invece, i ristoranti e i bar restano chiusi, con la sola possibilità del servizio di asporto e delivery fino alle 22.
Durante l'orario di apertura al pubblico, vale a dire dalle 5 alle 18, i commensali per ogni tavolo possono essere al massimo 4, salvo che si tratti di conviventi, con obbligo di indossare la mascherina ogni volta che ci si muove all'interno del locale.
Vacanze in albergo durante le Feste, sì o no?
Gli alberghi rimangono aperti in tutta Italia, anche quelli in montagna nonostante le piste da sci saranno chiuse fino almeno al 7 gennaio 2021. Le strutture potranno regolarmente offrire il servizio di ristorazione in sala ma soltanto ai clienti che soggiornano nell'hotel. La ristorazione in spazi comuni è però vietata ovunque dalle 18 del 31 dicembre e fino alle 7 del 1° gennaio 2021: in questo lasso di tempo sarà consentito soltanto il servizio in camera. Una norma che, di fatto, elimina ogni possibilità per gli alberghi di organizzare cenoni e veglioni di Capodanno.
Pranzi e cenoni di famiglia in casa, sì o no?
Per quanto riguarda gli spazi privati l'ultimo Dpcm emanato dal Governo non può far altro che affidarsi alle raccomandazioni. L'indicazione è dunque quella di non invitare ai pranzi e ai cenoni di Natale e Capodanno persone che non siano conviventi, avendo cura di proteggere sempre le persone più anziane o fragili con l'uso delle mascherine e il distanziamento anche in contesti casalinghi. Per disincentivare gli assembramenti anche domestici il Governo non ha concesso alcuna deroga al coprifuoco dalle 22 alle 5, che resta in vigore in tutta Italia e per tutto il periodo festivo, e ha istituito il divieto di uscire dal proprio Comune di residenza nelle giornate del 25, 26 dicembre e 1° gennaio 2021. Dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021, inoltre, è vietato spostarsi tra le regioni, di qualunque colore esse siano.