L’Italia “riaprirà” parzialmente dal 26 aprile 2021, con il ritorno della suddivisione in zone gialle, arancioni e rosse. Come annunciato lo scorso 16 aprile nel corso di una conferenza stampa, il piano del governo Draghi, per la ristorazione, prevede un calendario preciso: dal 26 aprile, nelle regioni in zona gialla, i ristoranti potranno riaprire a pranzo e a cena, ma solo con tavoli all’aperto e fino alle 22; dall’1 giugno, invece, potranno riaprire anche i ristoranti con tavoli al chiuso, ma solo a pranzo.
Ricordiamo, inoltre, che il 15 maggio potranno riaprire gli stabilimenti balneari e le piscine all’aperto, mentre l’1 luglio è prevista la riapertura di parchi tematici e stabilimenti termali. Il coprifuoco resterà in vigore, dalle 5 alle 22, anche dopo il 26 aprile. Mentre da oggi, 19 aprile, i ristorante della provincia autonoma di Trento hanno già sperimentato l'apertura.
“Riaprire solo le attività che hanno i tavolini all’esterno, significa prolungare il lockdown per oltre 116mila pubblici esercizi. Il 46,6% dei bar e dei ristoranti della penisola non è dotato di spazi all’aperto e questa percentuale si impenna se pensiamo ai centri storici delle città nei quali vigono regole molto stringenti. Se questo è il momento del coraggio, che lo sia davvero. I sindaci mettano a disposizione spazi extra per le attività economiche che devono poter apparecchiare in strada ed evitare così di subire, oltre al danno del lockdown, la beffa di vedere i clienti seduti nei locali vicini”, ha dichiarato la Fipe.
E ha aggiunto: “Bisogna lavorare da subito a un protocollo di sicurezza sanitaria stringente, che consenta la riapertura anche dei locali al chiuso e bisogna darci un cronoprogramma preciso, a partire dal 26 aprile. Non c’è più tempo da perdere. Nelle prossime ore chiederemo ad Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni, di collaborare con noi per spingere i sindaci a concedere il maggior numero di spazi esterni extra, in via del tutto eccezionale e provvisoria, agli esercizi che in questo momento ne sono sprovvisti. Sarebbe un bel segnale di unità e di voglia di uscire dal pantano tutti insieme”.
Anche se in questo momento non abbiamo certezze sui colori delle regioni che verranno comunicati, abbiamo chiesto ai ristoratori di Milano e di Roma, titolari di cocktail bar, pizzerie, ristoranti stellati ed enoteche, come si stanno preparando all’eventuale riapertura.
Riapertura del 26 aprile 2021: come si stanno preparando i ristoratori
Domenico Carella di Carico, Milano - cocktail bar
Ci stiamo attrezzando fuori, abbiamo creato un piccolo dehors dallo scorso anno, sfruttando l’occupazione del suolo pubblico agevolata dal 2020. Il mese scorso il Comune ha chiesto di confermare il dehors o meno, per pagare la tassa. Il sindaco, però, poco prima della scadenza, ha scritto a tutti gli esercizi una mail, dicendo di non calcolare nulla, perché sarebbe stato gratuito. Riaprirò con dieci tavoli circa all’aperto, noi abbiamo la cucina, siamo anche tavola fredda, dovremmo restare aperti fino alle 22. A proposito di orari, credo sia stato assurdo pensare che un bar chiuda alle 18: chi lo ha pensato, è perché non sa esattamente cosa sia un bar. Credo non ci sia unione tra esercizi, perché c’è una discriminazione tra le varie attività e le diverse categorie. Aspetto domani per capire la situazione e prendere decisioni pratiche. Apriremo dalle 12.45 alle 22, orario continuato. Ho visto che il pranzo ha funzionato, quindi lo proporrò di nuovo. Speriamo bene, a questo punto.
Rudy Travagli, restaurant manager Enoteca La Torre, Roma - ristorante e bistrot
Per noi sarebbe una fortuna se diventasse giallo prima il Lazio, e poi la Toscana: a Capalbio il nostro gruppo ha tre ristoranti e sarebbe difficile da gestire tutto (uno dei tre è un Glamping, che apriremo a giugno 2021, con un ristorante interno e servizio in tenda firmato Enoteca La Torre; nel 2017 al mare abbiamo aperto il Club La Macchia, mentre l’anno scorso abbiamo inaugurato il beach club La Dogana, stabilimento con ristorante). Inoltre, stiamo preparando una nuova apertura a Roma: un bistrot e american bar, in via Sabotino. Dovevamo inaugurarlo a novembre, quando ci hanno chiuso, quindi abbiamo puntato sull’eshop delle e-box, che è andato molto bene. A questo punto il 26 aprile apriremo sia il ristorante stellato sia il nuovo bistrot: per entrambi abbiamo i tavolini all’aperto già previsti, e anche il nuovo locale seguirà tutto il filo conduttore di Enoteca La Torre, rafforzando il brand. Il menu sarà curato dal gruppo, con classici come l'hamburger della Dogana, ma anche piatti iconici come il panino alla carbonara del Catering, un piatto stellato di Villa Laetitia. Seguiremo tutto sempre noi - io la sala, Domenico Stile e Francesco Rivoglia seguiranno insieme. A Villa Laetitia, dove c’è il ristorante stellato, per la prima volta ci sposteremo in giardino per il servizio di pranzo e cena; se riusciremo, gestiremo circa 30 coperti (contro i 15 dell’interno). Il bistrot lo apriremo dalle 10 alle 22 circa orario continuato, lo stellato sarà aperto a pranzo e a cena; l’idea è comunque di aprire alle 19 per cena, e fare in modo di finire per le 22. Certo, siamo fortunati, perché nella Villa abbiamo il giardino, ma non fa ancora abbastanza caldo per stare fuori la sera. Finché si poteva stare aperti a mezzogiorno, abbiamo sempre avuto il pieno a pranzo, più di quanto accadesse in epoca pre-Covid: avere una clientela romana con la stessa spesa di quando hai tanti turisti stranieri come clienti non è poco. Inoltre, abbiamo acquisito molti nuovi clienti italiani. Solo il 7 maggio apriremo i ristoranti al mare, anche perché stiamo terminando alcuni lavori. Se sarà possibile, ovviamente. Un solo dubbio: chi non ha il posto fuori come fa?
Michela Reginato, Cocciuto, Milano - Pizzeria
Ci stiamo attrezzando puntando sul dehors: abbiamo già preso i funghi per riscaldare la sera se la temperatura scende, abbiamo aumentato di qualche tavolo; non abbiamo nemmeno capito se in caso di pioggia si possano far entrare i clienti. Stiamo facendo dei menu nuovi per presentarci bene quando riapriremo; abbiamo 50 posti a sedere fuori in via Melzo e in corso Lodi (via Passeroni), con pedane dove abbiamo messo tavolini con ombrelloni, mentre nella terza location di via Bergognone abbiamo circa quindici tavolini per 30 posti. Quando il Comune ci ha dato la possibilità, lo scorso anno, abbiamo chiesto la concessione per fare la pedana esterna, che abbiamo aggiunto. Noi, comunque, abbiamo sempre avuto i tavolini sotto le tende. Il personale ci sarà tutto, non al 100% operativo, ma a turnazione. Saremo sempre aperti, sia a pranzo sia a cena. Continueremo a fare il delivery a pranzo e a cena (dal lunedì al giovedì solo di sera). Credo che dipenda molto dal dehors che si possiede: chi ha dieci coperti non può far girare un ristorante, è un sistema un po’ poco democratico. Ma il bello è che abbiamo già prenotazioni per il 26 aprile.
Mattia Moliterni, Rimessa Roscioli, Roma - Enoteca con ristoro
Noi abbiamo uno spazio all’aperto abbastanza ampio e ci prepariamo a fare aperitivi e cene, se le persone decidono di venire un po’ prima a cena; a pranzo apriremo solo venerdì, sabato e domenica, come abbiamo sempre fatto; anche la Salumeria Roscioli a pranzo e a cena sarà sempre aperta; ci sono pochi tavoli, massimo 20 coperti esterni, ma stiamo cercando di capire se riusciremo a crearne di più. I dehors li abbiamo da quando c’è il Covid, prima ne eravamo sprovvisti. Certo, ad avere saputo prima della riapertura in programma il 26 aprile, avremmo potuto pensare di creare un pop up, per spostarci altrove, in una location con più spazio all’esterno. Facciamo ristorazione e degustazione di vino, con la Rimessa: come enoteca, abbiamo la licenza per somministrare e fare mescita di vino, quindi possiamo stare aperti come i ristoranti. La nostra grande sfida è stata non licenziare: riapriremo col personale che abbiamo sempre avuto, magari si alternandolo.