Il mondo del food, dopo la pausa estiva, è ripartito in quarta. Lo testimonia il fermento meneghino: l’autunno a Milano è caldissimo, un pullulare di nuove aperture e ristoranti inediti che spesso portano la firma di noti chef. C’è chi ha appena inaugurato e chi sta per aprire presto.
Dallo spazio gastronomico griffato Pino Cuttaia alla pizzeria di imminente apertura di Denis Lovatel, scoprite tutti gli indirizzi da non perdere a Milano nell’autunno 2021.
Ristoranti a Milano: le nuove aperture dell'autunno 2021
Uovo di Seppia Milano
Inaugurerà il 30 novembre Uovo di Seppia Milano, il bistrot che per la prima volta porta a Milano lo chef Pino Cuttaia, due stelle Michelin de La Madia a Licata. Il bistrot aprirà in via Ariosto 22, all'interno di Ariosto Social Club, spazio poliedrico che ospita appartamenti di lusso per affitti di breve periodo,oltre a una Gym e Spa e la boutique di Valeria Benatti.
La tradizione siciliana sarà protagonista, da mattina a sera, con la formula “all day dining”, proponendo piatti specialità che vanno dalla sbrisolona di ricotta all'uovo al tegamino con bottarga. “Finalmente inizia la mia avventura a Milano, amo questa città, aspettavo solo il momento e il progetto giusto. Ariosto Social Club è uno spazio particolare, innovativo che racchiude in un unico luogo stile e comfort. E io farò la mia parte per consentire agli ospiti di vivere un’esperienza da ricordare. Costruirò un’alchimia tra la mia Sicilia e il Nord Italia, alcune ricette avranno ispirazioni, tecniche o ingredienti del Settentrione, come il risotto allo zafferano con ragù di triglia e finocchietto, che, alla fine, non è altro che un'arancina scomposta”, racconta Cuttaia, autore di una cucina della memoria, stagionale e sostenibile.
Contrada Govinda
Foto Instagram | Contrada Govinda
Qualcuno ricorderà Govinda, il ristorante degli Hare Krishna in via Valpetrosa 5, in pieno centro, tra i primi indirizzi vegetariani nati a Milano. Ebbene, proprio qui, Davide Longoni, genio della panificazione contemporanea, ha avviato un nuovo progetto: Contrada Govinda.
Si tratta di un laboratorio dedicato al pane, naturalmente, con annessa caffetteria e ristorante vegetariano. La proposta segue sempre i dettami degli Hare Krishna ed è stata studiata da Tommaso Melilli. La cucina è stata affidata alla chef di origini georgiane Nata Qatibashvili. Oltre ai piatti veg e alle delizie da forno, sono da provare anche i cocktail analcolici. La prenotazione è obbligatoria.
La pizzeria di Denis Lovatel
La sua pizza etica e sostenibile sta facendo il giro d’Italia. Dopo la collaborazione con l’Hotel Rosa Alpina, dove ha sede il St. Hubertus, tempio della cucina tristellata di Norbert Niederkofler, Denis Lovatel, alla regia della pizzeria Da Ezio ad Alano di Piave, arriva a Milano.
Ha annunciato l’imminente apertura di una pizzeria che porterà il suo nome nel capoluogo lombardo. I suoi lievitati si distinguono per un impasto sottile e croccante, ma soprattutto per una grande ricerca sui topping: dai prodotti tipici delle vette ai prodotti di foraging raccolti nel bosco, Lovatel porta le sue montagne sulla pizza. Il risultato di questo approccio? Creazioni insolite, dal tocco estremamente personale, che presto potranno assaggiare anche i milanesi.
Mammarà
Ha inaugurato nel mese di ottobre Mammarà. Si tratta di un nuovo bistrot caratterizzato da una cucina mediterranea, nel cuore di Porta Nuova. In cucina c’è lo chef Christian Busca, biellese di origini ma siciliano d'adozione.
Il menu proposto riflette la sua storia, in una contaminazione continua tra cucina del Nord e del Sud espressa da tre ingredienti per piatto. Ecco allora Tonno, Panelle e Bagna Caoda; Plin, Calamari e Pomodori Secchi; Baccalà, Polenta e Taggiasche; Gambero Rosso, Foie Gras e Fichi; Acciughe, Tartufo Bianco e Olio Sferificato. L’ambiente? Un bancone centrale che ospita la cucina a vista e la brigata domina la scena, con tanto di posti a sedere attorno, 15 in totale, per vivere (e osservare) in diretta il lavoro ai fornelli.
Desco
Un concept contemporaneo, caratterizzato da una cucina creativa, dove le tradizioni italiane si fondono con quelle internazionali. Si presenta così Desco, aperto da poco in Via Bassano Porrone 8, nel pieno centro di Milano. Lo spazio, moderno ed elegante (che molti ricorderanno per aver ospitato Open Colonna) accoglie fino a 60 persone e propone la cucina del giovane chef Roberto Godi.
Ecco quindi portate che si distinguono per un approccio ai fornelli che il cuoco definisce "non convenzionale", con creazioni che giocano tra sapori italiani e influenze esotiche, tra contrasti e sperimentazioni, tra ricette di una volta e spirito attuale. Il locale è aperto dal pranzo alla cena, passando per l'aperitivo.
Berberè Porta Romana
Foto Bruno Gallizzi
A proposito di lievitati, segnaliamo un’altra nuova apertura che metterà di buon umore i pizza lovers. Berberè, celebre insegna dei fratelli Aloe, ha aperto la quinta pizzeria meneghina in Porta Romana, in via Carlo Botta 4.
Il brand, che era già presente con i quattro locali di Isola, Navigli, Centrale e Colonne di San Lorenzo, porta avanti così quel progetto avviato 11 anni fa a Bologna dai due giovani fratelli di origini calabresi. Una gestione diretta della pizzeria, così come accade per le altre 15 sparse tra l’Italia e Londra. Ricordiamo che Berberè è segnalata nella Top Ten delle migliori catene di pizzerie artigianali da 50 Top Pizza 2021. Tra le nuove proposte autunnali, da provare la Cavolo nero con cavolo nero saltato, porri stufati, fiordilatte d’Agerola, senape, formaggio Vezzena d’alpeggio, e la Cottobosco con Prosciutto cotto a legna, funghi misti saltati, taleggio, fiordilatte d’Agerola e prezzemolo.
Rosita Galletto e Birra
Molti conoscono Il Mannarino, insegna vocata alla carne fondata da un gruppo di giovani imprenditori, nata come macelleria di quartiere con cucina. Ma i ragazzi, ora, aprono a Milano Rosita Galletto e Birra, un indirizzo monoprodotto che si concentra su un grande classico: il galletto della Vallespluga da allevamento bio, accompagnato, a scelta, da patatine fritte o verdure grigliate.
L’insegna era già presente in Brianza, con quattro punti vendita, e ora si fa conoscere anche nella città meneghina. Il suo approdo nel capoluogo lombardo, in via Fiamma, con uno spazio fisico per accogliere i clienti in presenza, si deve proprio alla joint venture con Filippo Sironi e Gianmarco Venuto, fondatori de Il Mannarino. Attivo anche il servizio di delivery. E gli amanti del pollo alla brace ringraziano.
Why Nut
In corso di Porta Ticinese 100, Why Nut si definisce il primo Cafè e Nut Roastery d’Italia. Inaugurato a settembre, è un luogo dove tutto ruota attorno alla frutta secca e disidratata di Madi Ventura. Un po’ bottega dallo spirito urban e un po’ caffetteria, è aperto da mattina a sera e si distingue per un ambiente metropolitano e informale.
Si parte dalla colazione con cake monoporzione e brioches lievitate dodici ore, completate da farciture artigianali che vedono protagonisti ingredienti come pistacchio, nocciola, cacao e limone. Il sabato e la domenica è di scena la formula brunch e specialità come i pancakes con crema pasticciera alla nocciola o al pistacchio. E ancora, nocciolino (cappuccino con crema alla nocciola), estratti e smoothies preparati dal fruit bar. Si può optare anche per wrap salati, oppure per smoothies bowl da arricchire a piacere con mix di frutta secca.
Pescatorum
Si chiama Pescatorum e si definisce “una pescheria con banco del pesce e gastronomia di mare”. L’idea alla base? Avvicinare quante più persone possibili all’universo ittico e incoraggiare un consumo consapevole, attento alla filiera e alla varietà presenti nei nostri mari. Inaugurato lo scorso 11 novembre in Via Solari 6, lo spazio include una zona pescheria con banco del pesce fresco e macelleria di mare, che propone ricette di pesce pronte per andare direttamente in forno. E ancora un’area dedicata al pesce crudo (tartare, ostriche, gamberi), l’angolo del fritto e un’area “market”, con le conserve ittiche, la gastronomia con oltre 30 piatti di mare e un poké interpretato in chiave Pescatorum.
Tutta la proposta ruota attorno ai cosiddetti “pesci dimenticati”, dalla lampuga al pesce sciabola, dalla pezzogna al sugarello, dalla leccia all’alalunga, provenienti soprattutto dalle coste mediterranee (Zona FAO 37) e pescati nel rispetto dei ritmi di riproduzione e nella salvaguardia degli stock ittici. Nei prossimi mesi, annuncia il founder Filippo Mottolese, verrà allestito il dehors dedicato all’aperitivo di mare, ritmato da crudi e fritture. In arrivo anche l’e-commerce con servizio di delivery.
House of Pulled
In via Melchiorre Gioia 47, sabato 27 novembre, precisamente alle ore 18.00, inaugurerà con evento aperto al pubblico House of Pulled, il primo indirizzo interamente dedicato alla “pulled meat”, la carne sfilacciata, declinata in "pork, chicken e beef".
La proposta? I tre tipi di carne sfilacciata - allevata in Italia e preparata secondo tradizione americana in un laboratorio di Bergamo - farciranno la puccia, il tipico pane salentino, oppure saranno protagonisti di piatti singoli. In abbinamento, birre artigianali studiate ad hoc per il pairing e contorni quali anelli di cipolla e di peperone, o patate fritte con la buccia. Strizzeranno l'occhio agli States i dolci: dalla cheesecake ai brownies, ai pancake.
Marea Seafood & Beverage
Si chiama Marea Seafood & Beverage il ristorante inaugurato a novembre dallo chef Filippo Martinelli. Forte di esperienze in brigate internazionali come quella del Joia a Milano e del Mosconi in Lussemburgo, il giovane cuoco scommette su un format contemporaneo: l’incontro del cibo di mare con il bere miscelato.
Si trova in zona piazza Vetra, in via Papa Gregorio XIV 16, ed è un luogo pensato non solo per la cena, ma anche per l’after dinner. Il menu supera gli schemi canonici, per una inedita suddivisione tra Bassa e Alta Marea: dieci portate per la prima e quattro per la seconda. Da abbinare a cocktail che spaziano dai classici della mixology ai twist.
Parenti Bistrot by GUD
A novembre ha inaugurato anche il Parenti Bistrot by GUD, il bar-ristorante creato nel foyer del Teatro Franco Parenti e nella sala Café Rouge: uno spazio pensato come luogo d’incontro prima e dopo teatro, per un aperitivo o per una cena dopo lo spettacolo.
La formula? Aperitivo con buffet: calice di vino, una bollicina, ma anche il classico cocktail, da accompagnare a tapas settimanali, che spaziano dalla Culaccia di Parma con giardiniera di verdure all’Hummus di ceci con carote croccanti al curry. A cena, la carta è siglata dallo chef Stefano Cerveni, con una proposta che varia periodicamente, con focus sui classici della tradizione milanese, a partire dalla Costoletta di Vitello con patate al forno e il Risotto alla Milanese con gremolada. Oltre a classici come il Gud Burger, con fassona, vellutata di Grana Padano, trevisana caramellata, iceberg, servito con patate rustiche fritte e salsa.
Immorale Osè
Foto Carlotta Vigo
Tra le nuove aperture autunnali c’è anche Immorale Osè, nuovo spazio in Porta Venezia, in via Tadino 43, firmato dallo chef Luca Zampa, vicino al suo bistrot Immorale, inaugurato a settembre 2019 e molto amato dai milanesi sin da subito.
Ecco allora un ristorante dal mood irriverente dove si può “osare”, che vede protagonista una proposta che si focalizza su materie prime stagionali, soprattutto vegetali, con due principali menu degustazione: uno di cinque portate, “Vorrei ma la mamma non vuole”, 100% vegetariano, con piatti come il Risotto al siero di latte affumicato, carota e liquirizia, e uno più complesso e spinto, “Mangiatelo tutto”, costituito da 12 portate. Un percorso che include piatti a base di carne e pesce, dal Raviolo di anguilla, lingua, Parmigiano Reggiano, midollo, aceto Balsamico di Modena stravecchio a Tartare di gamberi rossi, trota, pecora, emulsione di ricci. L'idea è quella di uno spazio che ruoti attorno al concetto di sensorialità e ai suoi tanti volti, dalla musica all'arte, con eventi e interventi artistici ad hoc.