Quando si parla di viticoltura di montagna, c’è sempre molto da imparare. Quando la montagna è un vulcano, la produzione è ancora più affascinante, ma è anche una sfida, perché deve fare i conti con un contesto pedoclimatico particolare. Ecco i vini dell’Etna, figli di un terroir unico, dove le condizioni ambientali rappresentano qualcosa di straordinario, capaci di esprimere tutta la forza di vitigni autoctoni quali Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Minnella. E se tra i filari si scopre un vitigno raro e prezioso come quello pre fillossera? È quello che è accaduto nella tenuta di Cavanera etnea, a Castiglione di Sicilia, sul versante di Nord Est del Vulcano, dove la cantina Firriato ha scommesso su un territorio geologicamente giovane, in cui la vite si è naturalmente adattata a condizioni pressoché uniche, per queste latitudini. Un habitat di natura lavica che si espande ad alta quota, caratterizzato da una ricchezza minerale e da una grande biodiversità.
Signum Aetanae doc Riserva pre fillossera
Un contesto unico, dove da tempi antichissimi si succedono vigneti disposti in terrazzamenti, intervallati da sciare laviche, che creano un terroir peculiare, che favorisce la longevità alla vigna. Qui, dopo aver notato alcune piante con caratteristiche diverse rispetto alle altre, a partire dalla forma delle foglie, gli enologici della maison hanno deciso di far condurre un’analisi dall’Università di Palermo. Il risultato? La certificazione che in questa terra vulcanica è custodita una parcella di prefillossera risalente alla seconda metà dell’800, le cui piante sono state messe a dimora prima dell’arrivo sull’Etna dell'insetto che ha devastato la viticoltura europea.
È figlio di questa rara e preziosa parcella Signum Aetanae doc Riserva, che Firriato ha presentato in occasione della Milano Wine Week 2022, dopo una preview al Vinitaly di Verona. Un nettare che nasce da vigne coltivate secondo il tradizionale sistema dell’alberello etneo a 650 metri sul lato nord-orientale del Vulcano, in un antico vigneto che testimonia la cultura plurisecolare del vino sul vulcano più attivo d’Europa.
A seconda dell’annata, questa parcella, nella parte più antica della vigna, dove le piante a piede franco si distinguono per forma, dimensione e forza vitale: l'annata 2014 regala circa 3.500 “campioni” preziosi.
L’analisi dendrocronologica del legno, svolta dall’Università di Palermo, ha stabilito l’età del vigneto, stimandola di 140 anni, mentre il Consiglio Nazionale delle Ricerche ne ha definito i profili genetici in parte sino a oggi sconosciuti. La maison custodisce gelosamente questi vitigni, perpetuandone il genoma con la tecnica della propaggine, in modo da garantire la continuità genetica del vigneto.
Da questi esemplari di Nerello Mascalese, insieme ad altre sporadiche varietà reliquia, nasce il Signum Aetnae doc Riserva: un vino dal carattere ancestrale, complesso ed elegante, che viene affinato per due anni in Tonneaux di legno a grana fine lungamente stagionato, proveniente dalle più importanti foreste francesi, che successivamente permane 18 mesi in bottiglia. Un vino che regala sorsi di storia.