Complice il 2020, anno che finirà nei libri di storia delle generazioni future, il digital food delivery ha registrato dati di crescita da capogiro e nonostante l’allentarsi, fino a scomparire del tutto, delle restrizioni dovute alla pandemia, i risultati sono in costante crescita. Dunque anche quest’anno Just Eat presenta i risultati della sesta edizione della Mappa del cibo a domicilio in Italia, in cui fa il punto sul mercato e sulla sua evoluzione lungo tutta la nostra penisola, tra tradizione e innovazione, abitudini di consumo consolidate e nuove tendenze.
Il food delivery ha assunto ormai un ruolo di primo piano all’interno della vita quotidiana degli italiani, che ne apprezzano la varietà, la facilità di utilizzo e la velocità. Tutti elementi che negli ultimi anni hanno contribuito a far crescere in maniera esponenziale questo settore, che oggi rappresenta il 44% del mercato alimentare online, generando un valore di 1,8 miliardi di euro (+20% rispetto al 2021). Una spinta legata anche all’incremento della capillarità del servizio che oggi è accessibile al 71% della popolazione non solo nei grandi centri urbani, ma anche nelle province.
Nella nuova edizione, la ricerca svela oltre alle cucine, i piatti più amati ed emergenti e le abitudini del nostro Paese, anche nuovi trend nel mondo del food delivery. Grazie alla collaborazione con WGSN, istituto di ricerca sulle tendenze dei consumi, Just Eat ha infatti scoperto quali sono i nuovi driver che guidano le scelte in fatto di food delivery a livello globale per poi individuare quelle italiane. Tra le novità dell’Osservatorio, ci sono i trend che stanno prendendo sempre più piede nel mondo del food delivery e che sono frutto degli eventi degli ultimi anni, i quali hanno cambiato la nostra vita quotidiana sotto moli punti di vista, portandoci a modificare abitudini ormai radicate che si sono dovute adattare a nuovi ritmi ed esigenze.
Piccoli momenti di svago
Uno dei risultati di questa rivoluzione delle abitudini è quello di un nuovo approccio degli italiani al rituale del cibo. Lo stile di vita cambia e diviene sempre più flessibile e vede l’aumento del consumo di piccoli snack in vari momenti della giornata, rispetto al tradizionale consumo di tre pasti principali al giorno. Questo non solo per soddisfare un bisogno ma anche per concedersi un momento di relax e piacere. Cresce quindi l’attenzione al benessere e alle emozioni dei consumatori che coinvolge certamente la parte fisica ma anche quella mentale.
Sono i giovani a guidare questo trend, si sradica quindi l’abitudine italiana al consumo dei classici 3 pasti al giorno e aumentano i momenti dedicati allo spuntino della mattina e del pomeriggio coinvolgendo anche il brunch, una delle nuove abitudini della generazione dei millennials. Si registra un equilibrio tra il consumo di dolce e salato, quest’ultimo caratterizzato da toast (33%) e prodotti da forno (24%), per poi passare a snack più classici dolci, come torte e cornetti (48%), gelati e torte gelato (41%).
Positive Eating: l’ambiente conta come la scelta
L’attenzione alla salvaguardia del Pianeta e del clima è un tema sempre più sensibile e attuale che sta influenzando le nostre decisioni in quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana, compresa l’alimentazione. Ancora una volta sono i giovani ad avere una maggiore consapevolezza riguardo le proprie scelte di consumo e l’impatto di determinati alimenti, ingredienti e packaging. Cresce la sensibilità sui temi della sostenibilità e della riduzione dello spreco alimentare, che li porta a cercare di integrare il più possibile nelle proprie abitudini alimentari soluzioni a basso impatto ambientale. Aumentano le persone che seguono uno stile alimentare vegetariano e vegano, ma anche flexitariano (diete onnivore con preferenze veggie e occasionale consumo di derivati animali). È impossibile non notare la crescente domanda di piatti che mettono al centro le verdure, valorizzandole grazie a metodi innovativi di cottura e all’utilizzo di nuovi ingredienti dai sapori sorprendenti.
In questo contesto, anche il food delivery gioca un ruolo di primo piano nel supportare chi sceglie di abbracciare uno stile di vita più green: secondo la ricerca, infatti, un italiano su quattro ordina più cibo veggie rispetto a tre anni fa, e il 40% ricerca abitualmente questa tipologia di piatti quando ordina cibo a domicilio. Una tendenza che trova conferma soprattutto nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni, guidati dalla volontà di migliorare il proprio tenore di vita e la propria salute oltre che dal piacere di consumare questi cibi che stanno diventando sempre più saporiti con la conseguente adozione di uno stile di vita dal minor impatto ambientale. Gli intervistati hanno infatti affermato di essere disposti a cambiare le proprie preferenze relative al servizio di food delivery in base a determinate soluzioni che abbiano un minore impatto ambientale. I brand adottano sempre di più politiche anti-spreco e che utilizzano materie prime di stagione e provenienti dai produttori locali.
I nuovi trend che strizzano l’occhio alla tradizione
Lo sappiamo tutti, in Italia il cibo ha un fortissimo legame con le radici e con il senso di appartenenza alle tradizioni e questo emerge anche dalla ricerca da cui è emerso che la metà degli italiani preferisce ordinare piatti della tradizione culinaria, con un’incidenza soprattutto tra gli over 55, spesso più legati alle proprie origini e ai sapori tipici dell’infanzia. Si conferma inoltre come la scelta di cibi legati alla tradizione sia direttamente collegata a ricordi ed emozioni positive (85%), con addirittura un italiano su tre che afferma di farsi condizionare da questi aspetti quando deve ordinare cibo a domicilio. Gioca un ruolo importante anche il binomio cibo-condivisione, infatti, ben il 65% del campione di intervistati afferma di avere delle abitudini culinarie conviviali che si ripetono e che sono legate a momenti particolari: ad esempio le partite di calcio o le serate dedicate alla visione di talent show o serie tv.
Il ruolo dei social media nella scelta del delivery
Anche la parte visiva sembra avere un ruolo fondamentale nella scelta degli italiani in fatto di ordini di cibo a domicilio. In questo scenario, giocano un ruolo chiave i social media, sui quali va sempre più di tendenza, sia da parte dei consumatori sia dei ristoratori, condividere piatti “instagrammabili” capaci di stimolare i sensi anche a distanza e guidare con il senso della vista le scelte di consumo. Oltre la metà degli italiani segue uno o più ristoranti sui social e addirittura quasi il 90% ha scelto piatti e ristoranti in base alle foto che hanno visto nel loro feed e che hanno catturato la loro curiosità. Un comportamento diffuso in quasi tutte le fasce di età, con una prevalenza tra gli under 44, più attivi e presenti sulle piattaforme social. Inoltre, l’80% ha dichiarato di aver ordinato almeno una volta da un ristorante scoperto sui social e oltre il 75% fotografa i piatti per poi condividerli sui propri canali.
Il successo delle tecniche di ASMR e che proprio grazie ai social hanno attirato l’attenzione del grande pubblico, si traduce nel fatto che tre italiani su dieci apprezzano i suoni che vengono prodotti da alcune pietanze, affermando che spesso aiutano a migliorare il proprio umore. Fra quelli più gettonati ci sono i suoni prodotti dai cibi più croccanti e fragranti, come pane, pizza e patatine.
Gusti e tendenze del food delivery in Italia
Chi sono gli amanti del food delivery? E quali sono le motivazioni che li guidano nella scelta del cibo da ordinare? Ma soprattutto quali sono le loro abitudini di consumo? Se guardiamo ai momenti preferiti per ordinare, scopriamo che la voglia di food delivery scatta soprattutto quando ci si vuole rilassare a casa dopo una lunga giornata di lavoro o studio, magari godendosi una partita della propria squadra del cuore o giocando ai videogiochi (41%), mentre si guarda un film o la propria serie TV preferita (30%), oppure quando si desidera festeggiare con amici e famiglia un traguardo importante, per amplificare ancora di più questo momento di socialità (28%). Tra le motivazioni che spingono maggiormente a ordinare cibo a domicilio, troviamo invece il desiderio di concedersi una coccola dopo una giornata stressante (44%), per soddisfare la voglia di un cibo particolare, magari mai provato prima (37%) oppure perché non si ha voglia di cucinare e non si ha qualcosa di già pronto a casa (31%).
Ma cosa ordinano gli italiani? L’iconica pizza è salda in vetta sul podio, seguita dall’hamburger, dai sapori orientali del giapponese e del cinese, e dal più fresco e personalizzabile poke. Stanno guadagnando popolarità i regimi alimentari più healthy come le insalate, e cresce l’interesse sempre verso uno stile di vita plant-based, che vede il consumo di cucine vegane e vegetariane, guidato soprattutto da piatti come la pita con seitan, i falafel o il wrap vegano.
Fun facts sugli ordini del delivery degli italiani
Nel 2022 gli italiani si sono distinti anche per ordini spettacolari, che vanno dall’ordine più costoso, con un totale di €1.072 spesi in una volta sola, a quello più grande con ben 32 piatti di sushi diversi ordinati il 1 Gennaio. A livello regionale, invece, vediamo la Campania con la più alta percentuale di ordini nel weekend e in tarda notte, il Molise con la più alta percentuale di preordini e di ritiri direttamente al ristorante, fino alla Lombardia, che risulta essere la più eclettica, grazie al maggior numero di cucine disponibili.