Chi ha detto che il tequila sia adatto solo a fare Margarita, Paloma e shot? La credenza è ancora viva e vivida nell’immaginario comune: il tequila (perché non è la tequila) rappresenta una mixology dai contorni ancora troppo statici. Ecco perché Patrón ha deciso, nelle ultime fasi di lockdown, di puntare sulla leggera e interessante educazione verso un distillato dalle sfaccettature interessanti.
Nel mese di maggio si sono tenuti una serie di incontri live chiamati “Patrón Perfect Moments” sul profilo Instagram della pagina dedicata alla mixology Coqtail Milano che hanno illustrato, grazie all’aiuto di bartender esperti del settore (e non solo), la storia e le possibilità del tequila. Tutto in concomitanza con l’uscita del kit disponibile su Winelivery.
E per farvi capire meglio che con il tequila si può avere tra le mani un piccolo tesoro di versatilità alcolica, abbiamo intervistato due importanti bartender: Giulia Cuccurullo dell'Artesian Bar di Londra e Chiara Mascellaro del Camus a Palermo.
Giulia Cuccurullo, Artesian Bar di Londra
Nel panorama dei migliori bar al mondo, l’Artesian di Londra è immancabilmente presente. Primo nella lista dei World’s 50 Best Bars per quattro anni di fila (dal 2012), oggi vede un nuovo team capitanato da Remy Savage, capace di stupire con drink iper-minimalisti.
Giulia Cuccurullo è tra le colonne portanti di questo cocktail bar. Napoletana, ha iniziato dietro il bancone all’epoca dell’università, appassionandosi sempre più e approdando sette anni fa a Londra, mecca del bere miscelato.
“All’Artesian è successo qualcosa di molto difficile per noi bartender: fin dal primo giorno ho sentito come se ci lavorassi da sempre. Il nostro bar è all’interno di un hotel di lusso, ma è come se fosse un neighborhood bar, un bar alla mano.”
Quest’anno è stata Giulia la vincitrice mondiale della ormai storica gara che Tequila Patrón tiene nella sua hacienda in Messico. E ha portato un drink che ha stupito giudici dai palati molto esigenti. A riprova del fatto che il tequila non è solo Margarita.
“Il mio drink, The Bridge è stato fatto con cordiale di rabarbaro, acqua di pomodoro (entrambi homemade, ndr), vermouth bianco, americano e tequila. I sentori erano erbacei, saporiti, con il rabarbaro che dolcezza e acidità.”
Questo drink è la riprova che con il tequila ci si può divertire molto. Il consiglio di Giulia è: “Provate a sostituire gli spiriti di base dei cocktail con il tequila. In questo modo vi accorgerete di quanto sia effettivamente versatile. Poi dipende sempre da che tipo di drink vuoi fare, ma il mio consiglio, per conoscere bene il sapore di questo distillato, è di fare i drink più conosciuti, solo con base tequila.”
Giulia è la creatrice di un altro long drink che potrete rifare tranquillamente a casa: il Tea-quila.
“Per il drink live ho pensato a qualcosa di fresco per la bella stagione a base di tè English Breakfast freddo, limone, sciroppo d’agave (o zucchero) e foglie di menta.”
A un Paloma non ci somiglia per niente.
Chiara Mascellaro, Camus di Palermo
Chiara, a differenza di Giulia, non si è mai mossa dai banconi della sua Sicilia. Innamorata del territorio, è grazie agli ingredienti della sua isola che ha vinto la gara nazionale di Patrón.
“Il drink che ho proposto parlava di Sicilia e di Messico. Ho deciso di chiamarlo Porta Felice, come la porta lato mare di Palermo.” Anche in questo caso Chiara ha dato dimostrazione che il tequila è adattissimo a prestarsi alla creatività. “Sciroppo di alloro, liquore all’alloro artigianale, lime per riprendere il Messico, foglie di basilico, acquafaba (l’acqua di cottura dei ceci, ndr) per ricordare le onde del mare una volta shakerata e tequila blanco.”
Il tequila, se volete avere un’idea dei sapori con cui sperimentare, si divide sostanzialmente in quattro categorie: blanco (imbottigliato subito dopo la produzione, dai sentori più “neutri”), reposado (riposa almeno due mesi in botti ex bourbon: il sapore sarà più morbidi e leggermente legnosi), joven (un blend di blanco e reposado, tra le più vendute) e anejo (riposa almeno un anno in botti ex bourbon e avrà un sapore che riprenderà molto il legno).
Chiara ha ideato, tra gli altri, un drink agrumato e facile da rifare a casa: il Rosmarita: “Uso tequila silver infusa al rosmarino, succo di limone, succo d’arancia e miele.”