“In questo periodo storico, come non mai, cucino per far star bene le persone”. È con queste parole che lo chef romano Riccardo Di Giacinto spiega la sua filosofia di cucina, un sapiente incontro di tradizione, ingredienti legati al territorio, sapore, gusto e tecnica. Con una parte ludica, che ha accompagnato l’intero appuntamento del 9 dicembre nella tappa romana del ciclo di cene-evento dedicato a Immersive Collection di S.Pellegrino e Acqua Panna, la limited edition che per la prima volta vede coinvolti entrambe i prodotti contemporaneamente.
Un modo per "make it unforgettable”, rendere indimenticabile, un momento come la convivialità al ristorante, di cui abbiamo tanto sentito la mancanza per mesi, con gesti anche semplici, come condividere la propria esperienza su un social network e dare così visibilità ai nostri posti del cuore. Oltre al design, infatti, la particolarità della Immersive Collection di S.Pellegrino e Acqua Panna è proprio un QR code presente sull’etichetta: basta inquadrarlo con il proprio smartphone per venire catapultati attraverso la realtà aumentata nel mondo sparkling di S.Pellegrino e sbloccare un filtro esclusivo per condividere le proprie foto sui social, con l’hashtag #SupportRestaurants.
A rendere ancora più speciale l'appuntamento è stata la presenza del fortunato lettore di Fine Dining Lovers che, in compagnia di un'altra persona, ha vinto un posto a tavola alla speciale cena Immersive firmata Di Giacinto grazie al contest lanciato a fine novembre sul nostro sito.
Immersive Collection al ristorante All'Oro: il menu
Luci soffuse, contrasti fra colori scuri e oro, sedute morbide e avvolgenti: l’atmosfera immersiva è già parte integrante dell’esperienza da All’Oro, che continua nello snodarsi dei piatti che coinvolgono i commensali con colpi di teatro come l’esplosiva panzanella liquida: un bon bon da mangiare in un sol boccone per via dell’interno liquido. È stato solo uno degli appetizer che hanno accompagnato il drink Red Roof, a base di Bitter e Vermouth, passion fruit, limone e cocktail Sanpellegrino. Nella carrellata iniziale c’erano anche dei minitacos al guacamole, un colorato mignon di Mela, porchetta e senape, un boccone di Melone in osmosi di Negroni e, per concludere in bellezza, uno dei cavalli di battaglia di Di Giacinto, omaggio a Roma: il Riassunto di Carbonara.
Con il Flan di pane con beurre blanc e peperoni alla brace, lo chef di All’Oro ha iniziato la carrellata delle portate principali: un antipasto in cui la prevale tecnica, l’equilibrio è al massimo, pur con ingredienti apparentemente semplici, la nota acida del beurre blanc chiude il piatto smorzando la grassezza del burro.
Con il primo piatto, torna un altro cavallo di battaglia di Di Giacinto, i Cappelletti in “brodo asciutto” con parmigiano, zafferano e limone, in cui la parte liquida è nel ripieno del cappelletto stesso. Non solo un piatto che è una garanzia di successo, ma anche la risposta a un’esigenza di “una nota sparkling, ispirata dalle delicate bollicine di acqua S.Pellegrino”, afferma lo chef.
Piatto inedito, invece, la Faraona “Panna” e fieno (fatto con porro croccante). Panna qui è un gioco di parole, fra l’acqua e la crema di latte che arricchiva il piatto: “qualcosa di concettuale”, ammette lo chef, che sottolinea tuttavia come, a parte il tocco magistrale, questo sia un piatto estremamente ancorato alla tradizione, in cui il gusto deciso del volatile prende la scena.
Faraona "Panna" e fieno
Il finale in dolcezza è in due tempi. Per primo arriva un dessert che accompagna la storia di All’Oro da molti anni, ovvero la sua elegante rivisitazione del Tiramisù, in cui la crema al mascarpone e il biscotto al caffè sono racchiusi in una delicata cupola di meringa. Il secondo tempo è quello dei petit fours, in cui si scatenano la fantasia e la parte ludica dello chef, con l’obiettivo di colpire al cuore la componente infantile dei commensali. Si comincia con una bustina edibile con una torta della nonna ridotta in briciole, poi arrivano una dopo l’altra la finta arachide di cioccolato, un altro bon bon esplosivo (questa volta ripieno di Piña Colada), un marshmallow al caffè, le gelèe al mandarino, i biscottini ripieni di crema adagiati su un carillon a forma di giostrina e – vero colpo di scena finale – uno zucchero filato biondo a far da zazzera a una testa di bebè in ceramica.
Petit Fours
Fra fotografie, stories e gare a far la messa in piega al bebè, con questo colpo di scena finale l’obiettivo dello chef Di Giacinto è stato perfettamente raggiunto: far star bene i commensali, facendoli tornare bambini. Con un’esperienza che ha coinvolto tutti a 360°, rispondendo al requisito di essere immersiva.