Quattro anni ad intermittenza al Villa Crespi, al fianco di uno degli chef più temuti della televisione, con due Stelle Michelin sul curriculum: Antonino Cannavacciuolo.
Simone Corbo, nato 33 anni fa a Verbania, conosce ormai molto bene lo chef partenopeo; lavora con lui due anni, poi parte per un'esperienza francese a fianco di Jean-Marie Gautier a L’Hotel Du Palais a Biarritz, e a La Chevrè D’Or di Ezè Village con lo chef Philippe Labbè. Arricchito dall'esperienza oltralpe torna in Italia, dove Cannavacciuolo lo riaccoglie a braccia aperte nelle cucine del Villa Crespi con il ruolo di sous chef.
Lo abbiamo contattato per scoprire oneri e gratificazioni nella vita da sous chef in un ristorante stellato prestigioso, e gli abbiamo chiesto com'è lavorare con Cannavacciuolo. Ecco quello che ci ha risposto.
Ci parli di come è arrivato a Villa Crespi. Cosa significa essere il sous chef di un ristorante due stelle Michelin e quali sono le responsabilità e le sfide?
Per me questo mestiere è prima di tutto un piacere; poter essere un sous chef in un ristorante due Stelle Michelin è una grande conquista, e affronto ogni giorno sfide diverse, dai problemi del personale alle esigenze di ogni singolo cliente.
Cosa vuole dire essere il braccio destro di uno chef come Cannavacciuolo, uno chef anche mediatico..
Con lo chef Cannavacciuolo abbiamo una bella sintonia, lavorativa ma anche giocosa; questo fa sì che l'ambiente di lavoro sia sempre allegro, restando comunque professionale. Apprezzo molto che lo chef, nonostante sia diventato molto mediatico, sia sempre presente in cucina con noi. E ci rispetti molto.
L’insegnamento più grande che le ha lasciato Cannavacciuolo, quello che si porterà sempre dietro.
Non dimenticarsi da dove si è partiti, rimanendo sempre coi piedi per terra e rispettando sempre il proprio personale.
La sfida più grande per uno chef oggi…
Riuscire a trasmettere le proprie emozioni tramite la cucina.
Quali sono gli ingredienti a cui non si può rinunciare?
Secondo me non sono gli ingredienti in se stessi quelli a cui si può rinunciare, ma la passione per la cucina. Ecco, da quella non si può prescindere.
Si vede ancora a lungo a Villa Crespi?
Si.
Le piacerebbe un giorno aprire un posto tutto suo?
Perché no!