“Frutto piccolo, poco commerciabile, deperibile, dal sapore particolare”: questa la definizione data dal Manuale sui Frutti dimenticati di Katia Adige, e questo il motivo per cui alcuni di questi gustosissimi prodotti sono rimasti ai margini del mercato di massa. Il risultato? Dal 1900 al 2000 nella nostra Penisola alcune specie di frutta come il ciliegio o il pero hanno registrato in un una perdita di varietà che si aggira attorno al 75%.
Ma quali sono alcuni dei frutti dimenticati più buoni e particolari che non vediamo quasi mai al supermercato o al mercati rionali?
Qui una breve lista dei frutti dimenticati che forse non conoscevate:
CORNIOLO
Frutto particolarmente raro ma che può essere trovato soprattutto nel sud Italia, spesso in maniera spontanea. I frutti possono essere utilizzati per molte ricette e sciroppi o per aromatizzare alcuni tipi di alcolici come la grappa.
MELA ROGGIA
Originarie dell'aretino e dell'Umbria, la pianta della Mela Roggia sono coltivate oggi soprattutto in Toscana. Il frutto è di media grandezza, con buccia verdognola marrone, quasi come se fosse ricoperta di ruggine. Il frutto si può raccogliere verso ottobre.
Foto: www.valledelgiovenco.it
PERA COCOMERINA
È una pera piccola e molto profumata, particolare perchè rossa all'interno. Si trova per lo più nell'Appennino Tosco Romagnolo, nella valle del Tevere. Il sapore è moscato e cresce spontaneamente, fra agosto e settembre. Una volta maturo il frutto dura molto poco, quindi è indicato per conserve e marmellate.
CIBO DEL PARADISO
Oggi si trova oggi soprattutto in Puglia nella zona di Bisceglie: i frutti di questa pianta assomigliano a delle albicocche, ma le dimensioni sono maggiori arrivando a pesare circa 60 g l'una e hanno una polpa giallo chiara.
PESCA SANGUINELLA
Originaria del centro Italia, la Pesca Sanguinella si diversifica dalle pesche in commercio per la sua polpa rossa e succosa e la forma piccola e rotonda. Dal sapore leggermente amarognolo, può essere raccolta verso l'inizio dell'autunno.
Foto: http://www.lafinestradistefania.it
CILIEGIA GIALLA (O LIMONELLA)
Potrebbe sembrare semplicemente una ciliegia ancora acerba, invece la Ciliegia Limona è già dolce. È possibile coltivarne l'albero come nel caso delle ciliegie rosse, ed era diffusa soprattutto nel nord / centro Italia. Adesso è quasi scomparsa, ma si può trovare soprattutto in Umbria e Toscana. Ottima come le sue colleghe rosse per marmellate o sciroppate.
Foto: www.fungoceva.it
SORBO DEGLI UCCELLATORI
Bellissimo albero dalle bacche rosse usato soprattutto a scopo decorativo. Diffuso soprattutto in montagna nella fascia subalpina, i frutti del Sorbo degli Uccellatori sono preda soprattutto degli uccelli. Le bacche sono commestibili, ma in genere poco saporite: nell'antichità venivano essiccate e ridotte a farina. La polvere poi veniva mescolata con il frumento per fare il pane.
Foto: sinistra Agraria.org / destra Odezia-Atrata.be
GABBALADRO
Il Gabbaladro è una varietà della classica susina, con un sapore molto intenso. Il suo colore verde si mantiene tale sebbene sia matura; da qui il suo nome. Il colore verde ingannava i ladri di frutta, che ritenevano fosse ancora acerba. Diffusa al momento nel Gargano.
ALBICOCCO DEL PAPA o BIRICOCCOLO
Frutto in via d'estinzione presente solo nel bolognese e nella zona di Faenza, il Biricoccolo è un ibrido naturale a metà fra albicocca e prugna. I frutti sono maturi verso luglio e hanno un colore rosso scuro e al tatto si presentano vellutati. Mettono insieme il sapore pieno dell'albicocca con la consistenza succosa della prugna.
CORBEZZOLO
Pianta mediterranea chiamata anche L'albero d'Italia per i suoi colori che ricordano la bandiera nostrana. Nonostante sia nella categoria dei frutti dimenticai il Corbezzolo ha acquisito negli anni sempre più spazio nella coltivazione privata. I frutti maturano verso il finire dell'estate e sono molto dolci. Si può trovare facilmente in Sardegna.
Fonti:
www.peracocomerina.it/cocomerina.html
www.archeologiaarborea.org
www.giardini.biz
www.bagnonemia.com