Intervista allo chef Marco Gallotta del Ristorante Primo al Pigneto di Roma, che assaggia sempre piatti e sapori nuovi e avrebbe voluto inventare gli spaghetti all'amatriciana.
Descriviti in tre parole.
Dinamico, curioso, organizzato.
Se non fossi chef, cosa ti piacerebbe fare?
Il falegname.
Qual è il tuo piatto preferito?
Piatti di carne selezionata.
Quello che invece detesti?
Sono curioso e mi piace provare ogni cosa nuova che incontro.
Il piatto che avresti voluto creare tu?
Gli Spaghetti all’Amatriciana.
Due sapori che non possono andare insieme?
Acido e amaro.
L’ingrediente più importante della cucina?
L’olio extravergine di oliva che cerco di far conoscere anche ai miei clienti.
Il menù ideale per una serata romantica?
Ostriche e bollicine.
Un piatto veloce per fare bella figura in una serata tra amici?
Spaghetti aglio, olio e peperoncino. E’ lo stesso piatto che uso come test con chi entra nella mia cucina per la prima volta. Prepararlo bene richiede una certa abilità.
Se potessi aprire un ristorante in qualsiasi luogo del mondo, dove lo apriresti?
In Brasile, in Cina e a Manhattan.
Per chi ti piacerebbe cucinare una cena speciale?
Per mio nonno, napoletano doc, con cui andavo al mercato quando avevo cinque anni e imparavo a riconoscere il buon pesce.
Ci suggerisci tre cose da fare nella tua città?
Roma offre moltissimo, difficile scegliere, In generale consiglierei di evitare le solite trappole per turisti in particolare a tavola.
Un sogno nel cassetto?
Estendere la mia attività e dar vita a un fast food di qualità in cui gustare ottimi hamburger, polli allo spiedo o fritture di pesce da consumare al cartoccio.
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