Se la Toscana è una delle regioni più amate dagli stranieri (mai contati i giapponesi a Firenze?) un motivo ci sarà. Certo, la natura e i monumenti, il Rinascimento e il Medioevo, la riviera assolata e la campagna verdeggiante. Ma la cucina, volete mettere la cucina toscana? Tra una pappa al pomodoro e una ribollita, un lampredotto e panzanella (in ottima compagnia sul versante vini), la regione ha poche rivali. Stesso discorso per i prodotti tipici toscani.
Farne un elenco esaustivo è impossibile, ma noi abbiamo raccolto alcune delle più insolite, sconosciute o comunque interessanti specialità gastronomiche della regione. Ecco quindi 10 prodotti tipici toscani da conoscere ora, subito e senza scuse:
BIROLDO DELLA GARFAGNANA

Immagine: inGarfagnana.it
Uno dei migliori salumi italiani di quinto quarto: un sanguinaccio preparato con testa di maiale, cuore, lingua e spezie (noce moscata, chiodi di garofano, cannella, anice stellato). Si consuma a fette sul pane - magari uno tipico della Garfagnana, di castagne o patate.
GUTTUS

Immagine: Parrina
Una sorta di gorgonzola di pecora che - si dice - ha il nome di un principe etrusco. La stagionatura (almeno quattro mesi) e la crosta muffata gl conferiscono un sapore intenso e piccante, che lo rendono adatto a essere accompagnato da cioccolato o miele.
BOTTARGA DI ORBETELLO

Immagine: Cucine d'Italia
La tradizione di conservare il pesce, a Orbetello, è molto antica. La bottarga di uova di cefalo è ottima consumata a fette sottili o grattugiata sugli spaghetti. La cooperativa di pescatori che la produce gestisce uno spazio, un piccolo ristorante e un servizio di acquaturismo.
MORTADELLA DI PRATO

Immagine: Fondazione Slow Food
Meno famosa della sua omonima bolognese, la mortadella di Prato merita comunque un posto di rilievo tra i salumi italiani, grazie al suo intrigante profumo (all'impasto viene aggiunto alchermes).
SFRATTO DEI GOYM

Immagine: Fondazione Slow Food
Un dolce della tradizione ebraica: il nome è legato a un episodio del 1600 a Pitigliano, quando Cosimo II de' Medici riunì gli ebrei in un solo quartiere annunciando gli sfratti con un bastone sulla porta. Ecco perché lo sfratto di Goym ha la forma allungata di un bastone e viene farcito con noci, miele e scorza di arancia.
PESCA REGINA DI LONDA

Immagine: teladoiofirenze
Una pesca dal nome e dall'aspetto superbi: la Pesca regina di Londa ha pasta bianca, buccia striata di verde-rosso, polpa dolcissima e profumata. La seconda domenica di settembre a Londa si tiene una festa in suo onore, durante la quale viene premiata la migliore cassetta di pesche.
FARRO DELLA GARFAGNANA

Anche il farro della Garfagnana ha un festa dedicata, nonché centinaia di ricette in cui questa IGP è protagonista, come il Farro alla contadina, il Pane di patate e farro, la Torta di farro e ricotta. Grazie al lavoro della Comunità Montana della Garfagnana e del Consorzio, la coltivazione del cereale sta vivendo un periodo d'oro.
FAGIOLO ZOLFINO

Immagine: Alimentipedia
I legumi sono una parte importante della tradizione agricola toscana. Difficile scegliere tra le quasi 23 tipologie di fagioli coltivate, ma se non lo conoscete, provate lo Zolfino: piccolo e panciuto, ideale per zuppe e vellutate, nella regione è conosciuto come "fagiolo del cento" perché si seminava il centesimo giorno del'anno.
CIPOLLA DI CERTALDO

Immagine: Fondazione Slow Food
"Certaldo, come voi forse avete potuto udire, è un castello di Val d’Elsa posto nel nostro contado, il quale, quantunque picciol sia, già di nobil uomini e d’agiati fu abitato. Nel quale, per ciò che buona pastura si trovava, usò un lungo tempo d’andare ogn’anno una volta, a ricogliere le limosine fatte loro dagli sciocchi, un de’ frati di Santo Antonio, il cui nome era frate Cipolla, forse non meno per lo nome che per altra divozione vedutovi volentieri, con ciò che quel terreno produca cipolle famose per tutta la Toscana". Insomma, Certaldo viene citata come "città di cipolle" già nel Decameron, e la cipolla appare anche nel suo scudo. Il motto cittadino? “Per natura sono forte e dolce ancora/e piaccio a chi sta e a chi lavora”.
TESTAROLO ARTIGIANALE PONTREMOLESE

Una pasta atipica, che si ricava cuocendo una sorta di pane azzimo sopra un testo, tagliandolo a rombi e bollendolo. Si condice con pesto (siamo al confine con la Liguria) o con pecorino, Parmigiano, olio e basilico. Quello artigianale si distingue per leggerezza e digeribilità.