Avere 250 anni e non sentirli: Veuve Clicquot, la celebre maison di Champagne, festeggia un importante compleanno. Sarà per la capacità di restare al passo coi tempi, dando valore al genio creativo e imprenditoriale delle donne, sarà per l’attenzione a tematiche gastronomiche quali la sostenibilità e la cucina vegetale, o per l’attitudine solare, da sempre incarnata dal giallo che contraddistingue le sue iconiche etichette, ma il 250° anniversario della casa è un’ulteriore conferma della costante attualità delle preziose bollicine francesi. Capaci di sviluppare (e stimolare) bellezza, ottimismo e versatilità, anche in uno speciale menu a sei mani, orchestrato in occasione della ricorrenza da Enrico Bartolini, Michele Cobucci e Karime Lopez, riuniti al ristorante Anima di Milano per un pairing d'eccezione.
La storia de La Grande Dame de la Champagne
Madame Clicquot, conosciuta come La Grande Dame de la Champagne, è riuscita a trasmettere nella sua attività tutta la sua personalità, il forte spirito imprenditoriale, la vocazione all’eccellenza e alla qualità. Ecco perché, ancora oggi, si celebrano i valori della Maison, simbolo di cultura e avant-garde, di personalità audaci e di spiriti liberi. La storia di Veuve Clicquot, infatti, narra dell’audacia, della creatività e dell’attitudine imprenditoriale di una donna che era decisamente all’avanguardia per l’epoca in cui viveva e che prese le redini dell’azienda all’età di 27 anni, dopo la morte del marito, nel 1805. Veuve Clicquot è da sempre nota per il suo sostegno alle donne più innovative: dal 2016, con il progetto italiano Atelier des Grandes Dames, ha dato vita a un sistema virtuoso per sostenere il talento femminile nell'alta ristorazione. Poi, nel 2019, la Maison ha ampliato il sostegno alle donne con il lancio di un programma internazionale: Bold by Veuve Clicquot.
Sul fronte enologico, il Pinot Noir ha rappresentato la firma della Maison: un vitigno che Madame Clicquot amava particolarmente, diventato simbolo dell’eccellenza, fedele alla visione della signora dello Champagne. Ancora oggi, il Pinot Noir è prevalente in tutti gli assemblaggi e rappresenta oggi oltre il 90% de La Grande Dame (a partire da La Grande Dame 2008). In occasione dell’importante ricorrenza, la Maison ha creato Vintage 2002, un’edizione limitata per il 250° anniversario: un Vintage che rende omaggio a Madame Clicquot e al suo spirito visionario, che nel 1810 creò il primo Millesimato in assoluto della Champagne. Un assolato 2002 ha offerto Pinot Noir corposi e generosi e Chardonnay molto espressivi, provenienti dai Premiers e Grands Crus. Il prezioso e complesso spettro aromatico di questo vino, dovuto dall’invecchiamento prolungato sulle fecce nelle “Crayères”, con una sboccatura recente, celebra l’arte dell'invecchiamento. Un nettare imbottigliato solo nei grandi formati, dove regala la sua massima espressione.
Il menu stellare per i 250 anni di Veuve Clicquot
Per celebrare i 250 anni di Veuve Clicquot, una cena a sei mani ha visto protagoniste le creazioni di Enrico Bartolini, Michele Cobuzzi e Karime Lopez negli spazi di Anima Ristorante a Milano: un percorso gastronomico solare e intrigante, scandito dalle preziose bollicine francesi proposte in abbinamento alle portate.
Ecco allora un menu aperto da Melanzana laccata al miso, pomodoro, capperi, olive, brodo di alghe, di Michele Cobuzzi, resident chef di Anima, abbinato a La Grande Dame 2012.
A seguire, la Tostada di mais viola con palamita dell’adriatico della chef Karime Lopez, una stella Michelin da Gucci Osteria a Firenze, abbinata a La Grande Dame Rosé 2008 Magnum.
Ancora, il Maiale della Valle d’Itria in crosta di alghe con salsa al dragoncello e salsa di zucca, dello chef tre stelle Michelin Enrico Bartolini, è stato proposto in abbinamento a Vintage 2002 Magnum.
A chiudere in dolcezza il menu celebrativo, un meraviglioso dolce di Karime Lopez, dalle forme plastiche e dal cuore gustoso e leggero: la candida scultura del dessert Da Paestum a Carrara, con mozzarella di bufala, pomodoro, basilico e fragola, servito con La Grande Dame 1990 Jeroboam. L'epilogo perfetto di un percorso tanto audace quanto libero. Proprio come Madame Clicquot.
Tutte le foto courtesy Veuve Clicquot