La prima edizione del premio internazionale Champions of Change di 50 Best incorona Viviana Varese, la chef del ristorante ViVa di Milano, una stella Michelin. La nuova iniziativa - che rientra in 50 Best for Recovery, il programma nato per rilanciare il settore della ristorazione nel periodo post pandemico - premia “gli eroi non celebrati” del mondo dell’ospitalità. Ovvero? I personaggi che, attraverso le proprie azioni, guidano un cambiamento positivo. Presentato in collaborazione con S.Pellegrino, Champions of Change riconosce e celebra coloro che hanno usato questo ultimo e difficile periodo di 18 mesi per promuovere azioni significative all’interno della propria comunità. La cuoca stellata di origini campane è da sempre impegnata a favore dell’inclusione sociale, e punta ad abbattere le barriere nei confronti della comunità LGBTQ+.
Unica italiana presente sul podio, condivide l’importante riconoscimento con altri due colleghi: Kurt Evans, chef ma anche imprenditore sociale, nonché attivista, di Philadelphia, che sfrutta il proprio talento per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di porre fine all’incarcerazione di massa; Deepanker Khosla, chef e proprietario del ristorante Haoma di Bangkok, che durante la pandemia ha trasformato il suo locale in una mensa per le persone in difficoltà, da sempre impegnato nel dare aiuto agli immigrati, offrendo loro opportunità di lavoro.
Champions of Change: il nuovo premio di 50 Best Restaurants
In attesa dell’evento di presentazione della classifica The World's 50 Best Restaurants 2021, in programma il 5 ottobre nella città belga di Anversa, dopo che l’organizzazione ha deciso di non pubblicare la consueta lista per il 2020, Champions of Change richiama l’attenzione su 50 Best for Recovery: un programma di raccolta fondi a cui hanno contribuito anche i partner dell’organizzazione per un ammontare di 1,29 milioni di dollari, lanciato nel 2020 per sostenere la ripresa del settore. In particolare, 50 Best for Recovery ha fornito sostegno finanziario a oltre 200 ristoranti e bar, e ha effettuato donazioni a una serie di organizzazioni no-profit del food & beverage.
Champions of Change è uno dei tanti riconoscimenti speciali che saranno annunciati tra luglio e settembre, come parte integrante del programma dell'evento The World's 50 Best Restaurants 2021. L’inclusione e la sostenibilità sono al centro delle azioni e dell’impegno dei tre vincitori: persone che sono riuscite a sfruttare le recenti sfide come catalizzatori di un'azione positiva. Il fine ultimo è quello di generare un progresso a lungo termine, sia che si tratti di aiutare gli altri che di migliorare la ristorazione o di salvaguardare il benessere del pianeta.
E il 2021, come dimostrano i tre chef premiati, sta offrendo grandi opportunità di cambiamento positivo del comparto che - nonostante le difficoltà - sta cercando di ricostruirsi e rinascere nel segno dell’inclusione e della sostenibilità, appunto.
Champions of Change - come parte integrante del programma 50 Best for Recovery - effettuerà una donazione sostanziale per ciascuna delle cause supportate dagli chef, assicurando nuova linfa ai loro progetti e stimolando così un progresso nel lungo periodo.
“Siamo entusiasti di riconoscere Viviana, Kurt e Deepanker come Champions of Change della prima edizione del nostro premio”, commenta William Drew, direttore dei contenuti di The World's 50 Best Restaurants. “La loro passione e coraggio nel guidare un cambiamento positivo nel settore dell'ospitalità possono essere di ispirazione per tutti e siamo impazienti di vedere come useranno le donazioni per supportare i loro eccezionali progetti. Siamo onorati di rendere omaggio al lavoro che stanno facendo e all'esempio che stanno dando al mondo della ristorazione e non solo”.
“Il talento e il capitale umano sono l'autentico patrimonio di ogni ristorante, beni ad alto rischio di dispersione quando prevale l'incertezza e che, quindi, vanno incoraggiati e promossi”, afferma Stefano Bolognese, direttore della business unit Sanpellegrino International. “Per questo motivo, siamo orgogliosi di sostenere la nuova iniziativa Champions of Change: questi premi ci permettono di celebrare gli eroi locali che con le loro competenze e creatività stanno contribuendo in maniera positiva all'evoluzione dell'industria gastronomica, offrendo un'ulteriore occasione di riflessione sul suo ruolo strategico all'interno della società”.
Champions of Change 2021: chi sono i tre vincitori
Ma chi sono i vincitori della prima edizione del premio speciale Champions of Change 2021 di 50 Best? Conosciamoli meglio, a partire dall’unica presenza italiana.
Viviana Varese è una delle 42 chef donne in Italia a essere inserite nella Guida Michelin, con una stella per il suo ristorante ViVa di Milano. Attivista a favore della comunità LGBTQ+ e, più in generale, sostenitrice dell’inclusione sociale, dopo aver sperimentato in prima persona episodi di discriminazione, Varese è entrata a far parte dell’associazione no-profit Parabere Forum, una realtà che mira a rafforzare il ruolo delle donne che lavorano nell’ospitalità. Nella primavera 2021, la chef ha riaperto Viva, ma ha anche lanciato il nuovo ristorante W Villadorata Country Restaurant a Noto, in Sicilia: un concept orientato all’inclusione sociale del personale, a prescindere da genere, razza, età e orientamento sessuale. Un progetto sostenibile e inclusivo a 360 gradi: oltre ad assumere e formare agricoltori con più di 60 anni che hanno perso il lavoro, la chef collabora con fornitori che impiegano persone con disabilità per realizzare i piatti e le ceramiche dei suoi ristoranti. Inoltre, Varese ha in programma di aprire il prossimo autunno una gelateria a Milano per cui sta assumendo e formando donne che in passato sono state vittime di violenza domestica. La donazione di Champions of Change andrà a finanziare proprio parte di questo nuovo progetto, che punta a dare una reale opportunità di lavoro a donne particolarmente vulnerabili.
Lo chef statunitense Kurt Evans, invece, è il co-fondatore del Down North Pizza a Philadelphia: un ristorante a scopo di lucro, ma che si propone anche finalità sociali, impiegando esclusivamente ex-detenuti, cui viene offerta un’opportunità di crescita professionale e di una retribuzione equa. Il Down North è impegnato in prima linea per ridurre il tasso di recidività e porre fine all’incarcerazione di massa. Lo chef è infatti l’ideatore del ciclo di cene End Mass Incarceration, che rappresentano delle occasioni di confronto sui temi legati alla riforma carceraria. Evans, con Everybody Eats Philly, associazione che ha co-fondato assieme ad altri chef di colore durante la pandemia, è inoltre impegnato contro l’insicurezza alimentare - intesa come mancanza di accesso a un’adeguata scorta di cibo sufficientemente nutriente. Lo chef utilizzerà la donazione di Champions of Change per continuare a organizzare le cene End Mass Incarceration e garantire pasti gratuiti e beni di prima necessità a chi ne ha più bisogno, attraverso Everybody Eats Philly.
Lo chef indiano Deepanker Khosla ha trasformato il suo ristorante Haoma di Bangkok in una mensa per persone in difficoltà nei momenti più duri della pandemia. Con i fondi raccolti grazie alla campagna No One Hungry, il cuoco è riuscito a distribuire pasti gratuiti ai senzatetto, ma anche alle famiglie dello staff di Haoma, costituito da immigrati - perlopiù persone provenienti dal Myanmar e dal Nepal, spesso prive di cittadinanza. Khosla è riuscito a conservare il posto di lavoro di tutto il team, nonostante il pesante impatto economico della pandemia in Thailandia. Il suo locale, classificato con “3 stelle” da Food Made Good, organizzazione che promuove la sostenibilità nel mondo della ristorazione, ha l’obiettivo di raggiungere “rifiuti zero” entro il 2022. Con i fondi donati da Champions of Change Khosla creerà e gestirà una vera e propria cucina per il progetto No One Hungry, dando da mangiare a migliaia di persone in difficoltà.
Tre chef, tre casi diversi, ma soprattutto tre esempi per la comunità internazionale e per l’intero settore della ristorazione.