Niente mi mette più tristezza delle persone che, al momento di assaggiare un gran vino, pretendendo di "mangiare qualcosina": è un insulto al cibo e ancora di più alla bevanda.
Nessun enologo o sommelier dietro questa massima, bensì la scrittrice Amélie Nothomb, una delle figure più interessanti della letteratura contemporanea, celebre per opere come Metafisica dei Tubi o Stupori e Tremori, successo di critica e pubblico. In questi giorni esce in libreria il suo ultimo lavoro, Pétronille (Voland Edizioni), che parte proprio dall'ebbrezza, dalla sperimentazione alcolica e da uno sfrenato amore per lo champagne. Amèlie, di origine belga ma ormai naturalizzata parigina, è notoriamente una grande amante dello champagne e dei vini pregiati: nella sua ultima fatica compagne di viaggio sono proprio le bollicine francesi, che diventano un collante per una storia d'amicizia - con Petronille appunto - e di letteratura consumata fra librerie e bistrot parigini.
Ma se pensate che il legame col cibo della scrittrice si esaurisca in una coppa di champagne, vi sbagliate di grosso: è notizia di poche settimane fa che la Nothomb sarà una delle ambasciatrici per il Belgio in occasione di Expo Milano 2015. In questa intervista le abbiamo chiesto cosa vorrebbe trovare a maggio a Milano - e ovviamente ci siamo fatti dare qualche indirizzo dove bere ottimo champagne a Parigi.
Ha sempre dichiarato il suo amore per lo champagne, questo è però il primo libro in cui gli dedica così tanto spazio...
Sì, lo champagne è essenziale alla narrazione perché è il vettore dell’amicizia. Corrisponde anche allo stile del romanzo: leggero e scintillante.
Non si contamina mai lo champagne con il cibo, afferma lei: ci sono eccezioni?
Una sola: la fonduta savoiarda. Sta molto bene con lo champagne.
Nel libro cita diversi champagne, annate, case vinicole, ma il suo preferito qual è?
Il mio preferito è il Dom Pérignon 2003. Mi reincarnerò in quello champagne.
È anche ambasciatrice dell'Expo 2015: come mai accettato questo ruolo, e cosa si aspetta di vedere?
Ho accettato perché il cibo è un tema molto importante nei miei libri. Voglio andarci e restare meravigliata.
Quali sono i suoi bistrot preferiti dove bere dell'ottimo champagne? O quelli dove ritornerebbe con la sua Pétronille?
Al Premier, a Parigi, lo champagne è divino. Ma con Pétronille bevo champagne al Café Beaubourg.
I suoi fan sono sempre molto generosi nei suoi confronti, le inviano anche champagne e cibo. Qual è stato il regalo culinario che ha apprezzato di più?
Non saprei cosa scegliere tra la torta di spinaci (in Belgio) e i carciofi italiani sottolio!
Foto nel testo: ©Marco Wenk - Location: 'Libreria Palomar' di Grosseto