Tra i più versatili ingredienti di stagione, la zucca è regina delle ricette autunnali. Se siete a caccia di qualcosa di nuovo rispetto alla classica (e più famosa) zucca arancione ecco l'ampalaya, o zucca amara. Molto usata in tutte le cucine orientali e ancora poco conosciuta in occidente, l'ampalaya è il frutto di una pianta rampicante della famiglia delle cucurbitacee, rispetto a una zucca è molto più ricca di acqua e più amara, e per la sua consistenza e i possibili utilizzi gastronomici si avvicina di più ai suoi cugini zucchina e cetriolo.
Fino a qualche anno fa in Italia arrivava solo quella d'importazione, consumata soprattutto da orientali alla ricerca di sapori che ricordassero quelli dei paesi di origine. Oggi, invece, si comincia a coltivare anche in Italia e non solo negli orti privati, come documenta Andrea Perin, autore del libro Ricette Scorrette edito da Elèuthera e dell'omonimo blog, che ha scritto per la prima volta di ampalaya e della sua diffusione in Italia nel 2009.
Curiosi di saperne di più? Ecco allora 7 notizie su questo ortaggio:
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Il nome botanico dell'ampalaya è mormodica charantia.
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Nelle Filippine l'ampalya compare in moltissime ricette, ma viene usata anche come medicinale per curare i disturbi più vari, dalla tosse alle malattie della pelle.
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L'ampalaya si consuma prima che arrivi a piena maturazione: il suo sapore è amarognolo e se la si lascia maturare troppo diventa amarissima.
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L'ampalaya si consuma sia cotta che cruda ed è perfetta con il curry.
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Per rendere l'ampalya meno amara basta lasciarla un po' in acqua bollente.
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L'ampalaya è molto utile nella cura del diabete: è in grado di abbassare il livello di glucosio del sangue.
- L'ampalaya fiorisce in giugno e i frutti si raccolgono a partire da settembre.