Avevamo conosciuto Andrea Giuseppucci nel 2015, quando ci aveva raccontato entusiasta della sua scommessa in questa intervista: quella di aprire un ristorante gourmet nell’ex carcere di Tolentino, in provincia di Macerata. Non le Marche di Uliassi e Cedroni, insomma, ma un luogo in cui l’alta ristorazione non è ancora molto radicata.
Purtroppo il coraggio nulla ha potuto contro il terremoto del Centro Italia dello scorso anno: La Gattabuia ha resistito alle prime scosse, ma a novembre 2016 anche il ristorante di Tolentino ha dovuto cedere il passo, risultato inagibile a causa dei danni che hanno leso soprattutto il magazzino e la cantina.
“Al momento non abbiamo novità sulla riapertura”: parla così Andrea, con la stessa grinta sfoggiata un anno e mezzo fa, e aggiunge “ma la struttura può essere rimessa a posto”.

La Gattabuia è un ristorante che negli ultimi tempi aveva fatto parlare di sé: sia per gli interni, su cui Andrea e il suo team avevano puntato vista l’unicità della location, sia per l’intraprendenza del giovanissimo chef che aveva deciso di proporre un menu ricco di spunti creativi in un luogo forse non ancora del tutto pronto per quel tipo di ristorazione.
“I gourmet che arrivavano qui facevano almeno un centinaio di chilometri, le persone del luogo ancora non si erano avvicinate. Dopo il terremoto è impossibile immaginare un futuro con l'alta cucina qui, ma se devo essere onesto non era facile neanche prima: il ristorante si riempiva solo nel fine settimana e non tutti capivano la nostra cucina”.
Storia di una chiusura ristorativa dunque? Non proprio. “Il progetto Gattabuia andrà avanti, non sappiamo ancora dove, sicuramente non nelle Marche; vogliamo trovare una nuova città che accolga la nostra idea. Sicuramente appena possibile riapriremo la struttura di Tolentino: magari puntando su un altro tipo di proposta, più semplice e più a misura del paese, che dopo il terremoto purtroppo si è spento; in molti hanno chiuso, anche Roberto Centolacqua e la sua pasticceria Mimosa. Lui è molto noto nell’ambiente e il suo Panettone quest’anno ha conquistato anche gli intenditori”.
Nel momento del bisogno, però, la ristorazione non lesina sulla solidarietà: l’abbiamo visto con i progetti di Amatrice e Umbria, con la gara di solidarietà per Il Tiglio di Enrico Mazzaroni e ora con lo stesso Giuseppucci. “Un’idea nata quasi per scherzo si è trasformata nel progetto di un pop-up restaurant, della durata di tre mesi, ospitato in tre Eataly diversi. A febbraio saremo a Firenze dove proporremo una cucina regionale abbastanza semplice; a marzo saremo invece a Eataly Lingotto a Torino e anche lì punteremo su una cucina marchigiana, forse un po’ più elaborata. Infine ad aprile saremo a Milano – Eataly Smeraldo; probabilmente lì proporremo una cucina un po’ più vicina a quella della Gattabuia”.
Una boccata d’aria per Giuseppucci e il suo team, che in questo modo avrà anche la possibilità di capire come raggiungere prossimo step, ovvero dove aprire La Gattabuia e continuare il proprio progetto di ricerca.