Art Director e foodblogger: il risultato è un blog di cucina che riesce a fondere in ogni ricetta estetica e bontà. Stiamo parlando de L'Ennesimo Blog di Cucina, e della sua autrice Anna Fracassi, che ogni giorno sul suo blog pubblica ricette, recensioni di locali e esperienze food da non perdere.
La sua è una storia diversa da quelle delle altre foodblogger: la cucina non è sempre stata nella sua vita, anzi. Tutto cambia quando la sua situzione sentimentale prende una svolta inaspettata: da lì capisce le potenzialità del cibo e mette a servizio di questa tutte le sua conoscenze da art director.
Quale dei due settori preferisce adesso? Ce lo dice in questa intervista.
Quando e come nasce L'Ennesimo Blog di Cucina?
Iniziai a scrivere un blog personale anni fa: design, arte, musica, fashion e cucina. Parlavo di tutto quello che mi piaceva, che colpiva la mia curiosità. Pian piano mi resi conto che i post dedicati al food erano quelli che più mi appassionavano e, come spesso accade per le cose che facciamo con amore, mi riuscivano anche meglio. Così, 3 anni fa, decisi di dedicarmi totalmente alla food photography e scrivere di cibo, di ricette monoporzionate e di avventure tra i fornelli. Ma mi occorreva un nome nuovo. Come avrei potuto distinguermi in quel mare di foodblog? Sarei stata l'ennesimo blog di cucina. Ecco, trovato! La stessa autoironia che metto in ogni post: anche se sono estremamente convinta che il cibo sia una cosa seria, so che deve essere preso con gioia e un pizzico di leggerezza.
La cucina è sempre stata nella sua vita è una passione recente?
Ho vissuto per 3 anni da single, dove non è che avessi tutta questa voglia di cimentarmi ai fornelli per me sola. Mangiavo per “fare il pieno” e la spesa era un po' una scocciatura. Poi mi sono innamorata: un vero foodie, di seconda generazione, eroe delle quantità e amante della buona tavola. La prima volta che ho pranzato dai suoi genitori sabaudi ho capito che non avevo scelta. Se non avessi fatto qualcosa per migliorare la mia cucina l'avrei fatto scappare. In quel momento, prima per sfida e poi per passione, è nato questo amore per il cibo che cresce e si arricchisce di esperienze e capacità. E oggi fare la spesa, col mio foodie del cuore, è meglio di un pomeriggio di shopping con le amiche. Perché, dai, che cosa me ne faccio di una borsa firmata se posso finalmente acquistare le introvabili patate viola?

Da art director a foodblogger? Quali sono i punti di connessione fra le due attività?
Direi che la connessione è senza dubbio la creatività. Dal primo momento in cui ho messo le mie manine paffute su una matita colorata ad oggi, 35 anni dopo, ho cercato nell'arte, nel design e ora nella cucina, un modo per esprimere la mia creatività, trasformandola in una professione. Affronto la creazione di una ricetta come se fosse un progetto di comunicazione: ricerco il contenuto, analizzo il mercato di riferimento, metto insieme tutti gli elementi ed elaboro una soluzione nuova, in linea col mio stile. Faccio qualche “bozza” e poi parto con il “file esecutivo”. Uno shooting che rappresenti al meglio il “prodotto” e infine un testo con headline che lo valorizzi in modo chiaro e accattivante. Inutile dirti che preferisco cucinare... vuoi mettere realizzare un “file esecutivo” che si mangia?
Qual è la ricetta che piace di più ai tuoi lettori o che è stata più letta?
Il dato più divertente che emerge sfogliando le statistiche del mio sito web è che, invece di una sola ricetta con un picco di letture, c'è un'intera categoria: le polpette. Dalle classiche di carne, alle estive con menta e melanzane, quelle di lupini, le polpette di recupero con patate e lenticchie, quelle di pesce o quelle vegan con miglio e borlotti. Le “palline”, così le chiama la dolce metà, hanno sempre un grande successo. Forse perchè “una tira l'altra”!
La ricetta difficile che ancora non è riuscita a realizzare come vorrebbe?
Tutto quello che ha a che fare con albumi a neve mi paralizza. Non c'è modo che riesca a montarli: a caldo, a freddo, a mano, con la frusta elettrica, con un pizzico di sale, in una boule di vetro, in un recipiente di plastica, su un piede solo, girando su me stessa, recitando litanie in aramaico... non c'è verso, si smontano. Ma io non mi arrendo.
Un ristorante che consiglia nella sua città?
Vivo a pochi chilomentri da Como e se devo consigliare un ristorante non ho mai dubbi: Mystic Burger. Ogni panino è curato e bilanciato, dall’impasto del pane, realizzato in collaborazione con forni artigianali, alla scelta del latticino di abbinamento, proveniente da fornitori locali selezionati. Burger di carne, di pesce, varianti vegetariane e gluten free, una cantina piccola ma ben assortita e una scelta di birre artigianali di alta qualità. Il tutto in un ambiente curato, trendy e accogliente nel cuore della città murata.
L'esperienza gastronomica chesogna di fare a breve?
Adoro la cucina etnica, in particolare a Identità Golose 2014 ho avuto modo di avvicinarmi alla cucina della Thailandia, la nazione ospite della manifestazione. Il mio sogno è di visitare questo straoridinario paese, immergermi nei suoi aromi, nel dolce e nello speziato, e assaggiare l'autentico street food thai.