Che mangiare aumenti il buonumore già lo sapevamo. Ed è inutile ribadire come la miglior cura per le pene d'amore sia il cioccolato. Ma non vanno sottovalutati anche gli aspetti terapeutici del cucinare: mettere le mani in pasta essere immersi tra aromi, colori e sapori, fare la spesa e pesare gli ingredienti sono tutte attività che aiutano a sentirsi meglio. Chi ha una giornata un po' storta, ma anche chi soffre di problemi mentali gravi.
Il British Journal of Occupational Therapy ha condotto una ricerca su 12 pazienti nei centri di salute mentale, scoprendo che frequentare corsi di cucina due volte a settimana aumentava le loro capacità di concentrazione e li faceva sentire più soddisfatti e sicuri di sé. Ma non è certo l'unico esperimento del genere: la Newport Academy, una casa di cura per ragazzi del Connecticut, usa da tempo la cooking therapy con i suoi giovani pazienti. Focalizzandosi su pentole e spezie ci si allontana dai pensieri negativi, si sviluppa la creatività e si aumenta l'autostima. E quello che viene dopo non è meno importante: la convivialità e la condivisione del cibo sono un'ottimo esercizio di socialità, che viene utilizzato anche nei casi di disturbi alimentari.
La cooking therapy viene sfruttata anche dai terapisti di coppia, per far tornare l'intimità e rafforzare il legame del partner. Nel caso avessimo bisogno di altri buoni motivi per metterci il grembiule e tirare fuori le padelle.