Terra antica e ricca di fascino, la Liguria vanta una tradizione enogastronomica che va ben oltre il pesto alla genovese.
Tra i tanti prodotti tipici liguri troviamo un'eccellenza amata - e invidiata - in tutto il mondo: l'asparago violetto di Albenga.
Questo particolare asparago si riconosce per i suoi turioni medio-grossi e, proprio come dice il nome, il suo colore viola intenso che sfuma gradualmente verso la base.
Asparago violetto di Albenga: la storia e la tutela
Questo prezioso asparago endemico ha rischiato con gli anni di scomparire. Infatti, se agli inizi degli anni Settanta veniva coltivato su oltre 140 etteri, nei primi anni Duemila la coltivazione dell'asparago violetto era praticata su meno di 10 ettari, con i contadini orientati verso colture più redditizie.
Oggi il Presidio Slow Food che lo tutela riunisce gli ultimi produttori di asparago violetto di Albenga in attività, promuove e valorizza quest'eccellenza al fine fine di favorirne la ripresa della coltivazione, così che diventi remunerativo nonostante gli elevati costi di mandopera.
La produzione dell'Asparago violetto di Albenga
Foto: Sandy Sarsfield / Flickr.com
Questo asparago si coltiva nella pianura di Albenga, in provincia di Savona. La sua coltivazione è manuale e avviene da marzo a giugno.
Si è tentato di brevettarlo in California e di coltivarlo anche in altre zona degli Usa, nonché Australia e Nuova Zelanda. Tutti questi tentativi sono stati vani: i terreni alluvionali della Piana di Albenga, con il loro strato sabbioso, limoso e il loro microclima sono gli unici adatti a questa coltura.
L'asparago violetto di Albenga in cucina
Il violetto può contare su una grande virtù: quella di non risultare fibroso come altre qualità di asparagi.
Esso risulta infatti morbido, burroso, perfetto da gustare lessato, magari con un filo di olio extravergine d'oliva (meglio ancora se di oliva taggiasca). Accompagnamento ideale per pesce lesso o al vapore e carni bianche.
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