Esci di casa, sali in macchina, cerchi parcheggio. Entri nel supermercato, prendi il carrello, cerchi tra gli scaffali. Scegli un prodotto, fai la fila alla cassa, paghi. Esci, sali in macchina e si ricomincia: di solito è questo il percorso che seguiamo per procurarci un alimento, che sia un barattolo di fagioli o una bottiglia di aceto.
Esiste un’alternativa? Sì: produrli in casa, con le proprie mani. A spiegarci come arriva Autoproduzione in cucina, scritto da Lisa Casali, scrittrice, blogger e presentatrice tv. Questo è il suo quarto libro di cucina, dopo La cucina a impatto (quasi) zero, Cucinare in lavastoviglie ed Ecocucina (il nome del suo blog).
Lisa propone una cucina eco-friendly, che punta a ridurre gli sprechi (di cibo, acqua, imballaggi), privilegiare la filiera corta e, appunto, autoprodurre quanto più possibile.
Autoproduzione in cucina spiega come sia possibile preparare in casa quasi tutti i tipi di alimenti. Si parte da marmellate e barrette di frutta, fino ad arrivare a surgelati domestici, come risotti e minestroni. Sull’autoproduzione esistono molti pregiudizi: ecco come risponde l'autrice, Lisa Casali.
È vero che l’autoproduzione ...
... è più costosa?
“Alcuni prodotti richiedono una spesa minima: penso al dado da brodo, o alla maionese, solo olio e uova. Ma l’importante è che, a differenza di quelli industriali, sappiamo esattamente cosa c’è dentro perché scegliamo noi tutti gli ingredienti. Niente materie prime indesiderate o di seconda scelta”.
... va a scapito della golosità?
“Abbiamo il palato settato su una certa intensità di gusto, industriale e standardizzata. Sta a noi rieducarlo. Il modo migliore è farlo gradualmente, per esempio cominciando a comprare il pane integrale, e non bianco. Con un po’ di impegno si supera il ‘sapore psicologico’, e si capisce cos’è buono davvero”.
... richiede molto tempo?
“Autoprodurre determinati alimenti è più veloce che comprarli al supermercato. Il kefir, ad esempio: reperirlo nei negozi è difficile, autoprodurlo molto facile. In più, tecniche di autoproduzione come l’essiccazione sono sì molto lunghe, ma costituite per lo più da tempi di attesa”.
Un consiglio a chiunque si avvicini al mondo dell’autoproduzione?
“Cominciate per gradi, dai prodotti che amate di più e consumate quotidianamente. Potete partire specializzandovi su un prodotto solo, come ad esempio i formaggi. E non dimenticatevi che è fondamentale dotarsi degli attrezzi da cucina adeguati”
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