Vorrei che l'essere senza glutine non fosse più la prima caratteristica definitoria di una birra, ma solo un dettaglio come un altro: il colore, l'aroma, il sapore.
A parlare è Alfonso Del Forno, presidente di Nonsologlutine Onlus, esperto di birre artigianali e celiaco: due aspetti che fino a pochi anni fa sembravano incompatibili e che invece, nel 2016, possono tranquillamente convivere.
Parte del lavoro che Del Forno fa con Nonsologlutine si concentra proprio sul mondo brassicolo, collaborando con Slow Food per la Guida alle Birre d'Italia, organizzando concorsi e soprattutto cercando di "normalizzare" la percezione delle birre gluten free. "C'è una weizen senza glutine, di un birrificio austriaco, così buona che la propongo ai corsi di degustazione" ci spiega "E al prossimo Gluten Free Expo di Rimini è già in programma un corso di degustazione in cui saranno usate solo birre gluten free".
COSA SONO LE BIRRE SENZA GLUTINE
Sì, perché la qualità delle birre specializzate cresce, ma soprattutto cresce il numero di birre senza glutine "scovate" nella produzione di birrifici artigianali: alcune sono senza glutine (ovvero ne contengono meno di 20 mg/kg), altre sono a basso contenuto di glutine (meno di 100 mg/kg). "Io le chiamo birre inconsapevoli" spiega Del Forno "Ogni anno nel nostro concorso per birre senza glutine, giunto alla quarta edizione, ne troviamo sempre di nuove".
Quelle maggiormente ricche sono le weisse o le blanche, in cui si utilizza frumento. "Il glutine dà opalescenza, ecco perché queste birre normalmente sono torbide. In realtà una birra senza glutine è più conveniente dal punto di vista commerciale: offre 'meno cibo' per i batteri lattici, perciò si conserva più a lungo".
QUALI SONO LE BIRRE SENZA GLUTINE
Va segnalato un esperimento a cui Alfonso Del Forno si è sottoposto per l'università di Salerno. Ha bevuto un litro al giorno, per un mese, di birre ad alto contenuto di glutine. Il risultato? Alla fine dell'esperimento i suoi villi intestinali non si erano mossi: i suoi anticorpi non avevano reagito.
"Bevo sempre birre di tutti i tipi e non ho mai disturbi. La realtà è che la maggior parte delle birre artigianali in commercio contiene poco glutine. Ovviamente non mi sentirei di consigliare a nessuno di seguire il mio esempio, ma è sicuramente uno spunto di riflessione per il futuro". Nel frattempo, qui potete trovare una lista di birre che potete bere se soffrite di celiachia.
IL FUTURO DELLE BIRRE SENZA GLUTINE
Sono molti gli obbiettivi che Nonsologlutine si prefigge, tanto in ambito brassicolo quanto nel settore gastronomico. "Vogliamo andare nella direzione del naturalmente senza glutine. I prodotti senza glutine in commercio sono ricchi di grassi e zuccheri aggiunti, che poi portano ad altre malattie: i celiaci li consumano solo perché lo Stato copre le spese".
Del Forno ha presentato un progetto di etichettatura, LadyBugBeer, dove una coccinella in due diversi colori indica il contenuto di glutine (senza glutine o a basso contenuto) della birra, e non solo quello: con un QR code rimanda a una scheda online con un'analisi organolettica dettagliata, abbinamenti con il cibo, storia della produzione e altri contenuti utili. "Non vogliamo fare speculazione su un'informazione che dovrebbe essere alla portata di tutti" ci spiega "La maggior parte dei celiaci pensa che il simbolo della spiga barrata certifichi qualcosa: non è vero. E costa moltissimo ai produttori che vogliono metterlo sulla loro birra, o sui loro alimenti. Speriamo che la nostra coccinella cambi le cose".
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti vi rimandiamo al sito nonsologlutine.