Effetti della crisi economica: diminuisce la capacità di spesa, cresce la voglia di ristoranti low cost e si torna nei mercati rionali.
Storicamente il Mercato di Mezzo di Bologna, nel dedalo di vicoli dietro Piazza Maggiore, è il luogo prediletto per la spesa delle zdaure (le vecchine bolognesi). Dopo cinque anni di chiusura riapre a inizio aprile in una veste completamente rinnovata. Nuovi gli interni, curati dall'architetto Corrado Scagliarini, e nuova l'offerta gastronomica: dalle 9 alle 23 proporrà colazioni, aperitivi, spuntini o cene vere e proprie .
Gli acquisti gastronomici si fanno al piano terra, 370 metri quadri curati da Coop Adriatica, o nei 180 metri quadrati di Eataly al primo piano. Menzione speciale per il Forno Calzolari che da Monghidoro (Appennino bolognese) sforna pane, focacce e dolci con lievito madre e farine locali. Fornitissimo anche l'angolo vino, in cui l'Enoteca Regionale Emilia Romagna propone 60 etichette, dal classico Pignoletto al semi-sconosciuto Burson.
Ad addolcirvi la giornata ci pensa la Centrale del Gusto: gelateria, bar e pasticceria gestita dal super-pasticcere Gino Fabbri e da Granarolo. Per chi vuole stare leggero c'è Fresco Senso, dove trovare centrifugati, insalate e macedonie con frutta e verdura (rigorosamente freschissime e di stagione) del Consorzio ortofrutticolo Agribologna.
Voglia di salato? Avete l'imbarazzo della scelta. La storica Pescheria del Pavaglione propone pesce fritto o al vapore; da RoManzo, invece, la protagonista è la carne della pluri-premiata Macelleria Zivieri interpretata dal romano Fabio Fiore del Quanto Basta.
Gli chef Alberto Bettini (lo stellato Amerigo) e Gianluca Esposito (Eataly Roma) curano il menu della pizzeria: 6 pizze classiche e 6 a km 0 (forno a legna e lievito madre, ça va sans dire). Vi è rimasto ancora un buchino nello stomaco? Andate dalla birreria Baladin per hamburger La Granda e birre artigianali.
Ma questa non è l'unica grande apertura prevista a Bologna: a fine 2015 nel capoluogo emiliano arriverà FICO, la Disneyland del cibo promessa da Oscar Farinetti il cui direttore artistico sarà Massimo Bottura.