Un cocktail dal titolo nobiliare, perfetto da sorseggiare nei mesi più freddi quando si ha voglia di qualcosa di diverso, di più ricco e complesso rispetto ad un semplice whiskey. Il Boulevardier viene spesso semplificato a una variante minore del cocktail Negroni, rivisitato con il whiskey al posto del gin. Ma, in realtà, questo drink possiede una storia tutta sua degna di essere raccontata e non gli renderebbe giustizia semplicemente una rivisitazione, bensì un cocktail vero e proprio a tutti gli effetti.
Deve il suo nome, e non solo, ad Edward Erskine Gwyanne, un giornalista americano che si trasferì a Parigi all’inizio del XVIII secolo. Qui decise di dedicarsi alla pubblicazione della rivisita “Boulevardier”, termine che deriva dal sostantivo “boulevard”, che significa “strada”.
Questo aggettivo venne coniato per la prima volta nel periodo della Belle Époque per definire una persona “di strada” ed è diventato, in seguito, non solo il nome del giornale, ma anche del cocktail ideato proprio da Erskine stesso. Egli, tuttavia, si limitò a scegliere gli ingredienti, ma decise di farlo realizzare al miglior barman dell’epoca, Harry McElhone, che ai tempi lavorava in uno dei locali più famosi della città, l’Harry’s New York di Parigi. Ad Harry piacque così tanto questa nuova ricetta che decise di dedicarle uno spazio nel suo libro “Barflies and Cocktails” pubblicato nel 1927, durante il periodo del Proibizionismo. In questo modo, ha reso questo drink immortale.
Il Boulevardier è tuttora servito nei migliori bar di tutto il mondo e, nonostante molti lo definiscano il nipote del Negroni, esso ha un sapore totalmente proprio. Whiskey e gin, infatti, hanno due gusti totalmente diversi ed è impossibile confonderli. Per prepararlo basterà mescolare nel mixing glass 2 oz di Rye Whisky, 1 oz di Vermouth Dolce e 1 oz di bitter. Filtrare in un bicchiere da cocktail ghiacciato e guarnire con arancia o scorza di limone.