È giunto alla seconda edizione Champions of Change 2022, il premio assegnato da 50 Best Restaurants ai protagonisti della gastronomia che portano avanti i migliori progetti food che guidano il cambiamento positivo della società: personaggi che innovano il settore con iniziative concrete, mirate a innescare una serie di azioni virtuose. Molti ricorderanno che lo scorso anno, tra i premiati, c’era la nostra Viviana Varese. L'Edizione 2022, invece, incorona progetti che guardano all’Africa, all’Asia e all’Ucraina.
I premiati come Champions of Change 2022 sono Dieuveil Malonga, chef del ristorante Meza Malonga di Kigali, in Ruanda, fondatore del progetto Chefs in Africa, dedicato alla formazione e al sostegno di talenti emergenti della ristorazione africana; Koh Seng Choon, imprenditore sociale e fondatore di Dignity Kitchen, il primo centro di ristorazione collettivo in Asia (presente a Singapore e a Hong Kong), gestito da persone con disabilità; Olia Hercules e Alissa Timoshkina, rispettivamente di origini ucraine e russe, ma residenti a Londra, fondatrici di #CookForUkraine, un’iniziativa di raccolta fondi sostenuta dai ristoranti della città, per dare sostegno al popolo ucraino, ma anche per promuovere la conoscenza della cultura gastronomica del Paese.
Champions of Change 2022: il premio

"Dopo aver lanciato Champions of Change lo scorso anno, siamo entusiasti di riconoscere l'incredibile lavoro che Dieuveil, Koh Seng, Olia e Alissa stanno realizzando per le loro comunità di riferimento. Abbiamo il massimo rispetto per la determinazione e la passione che hanno dimostrato nel creare cambiamenti significativi e siamo onorati di poter supportare il loro brillante lavoro”, spiega William Drew, director of content per The World's 50 Best Restaurants.
I vincitori dello scorso anno hanno usato le sfide come stimolo per avviare progetti di solidarietà, che portassero cambiamenti positivi aiutando gli altri, migliorando anche il settore del food nei momenti di difficoltà. Viviana Varese, per esempio, ha portato a termine il progetto delle gelaterie-pasticcerie Io sono ViVa, nel segno dell’inclusione sociale, dando lavoro a donne che hanno vissuto episodi di violenza nella propria vita.
Champions of Change è uno dei tanti premi speciali che verranno annunciati da qui al 18 luglio, quando a Londra si terrà The World’s 50 Best Restaurants 2022, sponsorizzato da S.Pellegrino & Acqua Panna, negli spazi dell’Old Billingsgate market. Champions of Change rientra nel programma di 50 Best for Recovery e finanzierà con una donazione importante ciascuno dei progetti portati avanti dai tre vincitori, dando nuova linfa e stimolando a lungo termine il progresso nell’ambito della ristorazione.
L’ampio programma di eventi in calendario culminerà proprio con la cerimonia di premiazione nella capitale britannica.
Champions of Change 2022: i vincitori

Hanno messo in piedi progetti di solidarietà, con nobili intenti sociali, rivolti ad aree difficili: dall'Africa all'Ucraina. Puntando sull'inclusione sociale, sulla formazione, ma anche sulla sensibilizzazione dell'opinione pubblica su tematiche calde. Ma chi sono i vincitori di Champions of Change 2022? Conosciamoli meglio qui di seguito.
Dieuveil Malonga
Dieuveil Malonga è lo chef del ristorante Meza Malonga, inaugurato a Kigali, in Ruanda, nel 2020. Il suo intento? “Scrivere una nuova pagina nella storia della gastronomia che affonda le sue radici in Africa, per contribuire ad affermare il volto gourmet della cucina africana”. Nato in Congo, si è trasferito in Germania a 13 anni, poi a Marsiglia. La sua continua ricerca gastronomica nel segno del dialogo tra Africa e Occidente lo ha portato a visitare ben 38 Paesi africani (su 54).
Malonga è segnalato anche tra i giovani talenti della classifica 50 Next 2021 ed è il fondatore del progetto Chefs in Africa, nato nel 2016: una piattaforma online che supporta i cuochi africani, aiutandoli a superare le barriere e le difficoltà, dalla mancanza di formazione all’assenza di impiego, dalla mancanza di attrezzature alla discriminazione. Grazie a questo network che mette in contatto chef, ma anche istituzioni e centri di formazione, oltre a giovani apprendisti o studenti (e che oggi conta come soci 4 mila cuochi africani), ogni anno Malonga forma 10 giovani chef, offrendo borse di studio e corsi di inglese per sostenerli nell’affermazione della propria professionalità nel mondo.
“L’arte del riuscire a trasmettere capacità ed esperienza è la chiave per accedere a un futuro migliore. Sono onorato di essere stato nominato Champion of Change e continuerò a coltivare la passione e il talento degli chef africani", dice Malonga. Nel 2023 vuole trasferire il suo ristorante da Kigali a una sede più grande a Musanze, sempre in Ruanda, dove sta lavorando con gli agricoltori locali per dare vita a colture e ingredienti sostenibili, per promuovere lo sviluppo del turismo gastronomico nelle zone rurali attraverso corsi di cucina ed eventi gastronomici. Con la donazione ricevuta, oltre a sostenere i suoi progetti, Malonga estenderà il suo programma di formazione a 15 cuochi all’anno.
Koh Seng Choon
Koh Seng Choon, invece, è l’artefice di Dignity Kitchen, il primo centro di ristorazione collettivo in Asia, gestito da persone con disabilità. Oggi vive tra Hong Kong e Singapore, dove è tornato per fondare una società di consulenza gestionale, dopo aver studiato ingegneria e amministrazione aziendale nel Regno Unito. Nel 2010, a 50 anni, ha abbandonato la sua fortunata carriera per dedicarsi sull'imprenditoria sociale, fondando la prima Dignity Kitchen a Singapore, seguita da un’altra sede a Hong Kong, inaugurata nel dicembre 2019.
Ma cos’è Dignity Kitchen? Di fatto è una scuola che insegna a persone con disabilità e svantaggiate il mestiere del commercio ambulante. Durante la pandemia, dopo aver fornito pasti caldi agli istituti di accoglienza per homeless, case di cura e gruppi di minoranza, ha studiato un sistema per cui i clienti possono pagare per un pasto “sospeso”, destinato ai bisognosi. Dignity Kitchen rientra nel più ampio Project Dignity, un progetto che sostiene le persone con disabilità con diverse iniziative: da Dignity Mama, un negozio di libri usati gestita da madri e bambini disabili, a Dignity Meal, nata per garantire la “sicurezza alimentare” alle persone svantaggiate.
“Una persona con disabilità è solo diversamente abile; devi considerare le capacità, non le disabilità”, afferma Seng Choon. L’imprenditore si impegna anche a tenere conferenze sul tema agli studenti del master in Business Administration (MBA) e supporta ex detenuti e detenuti per aiutarli a realizzare i loro progetti. Durante la pandemia, ha fornito ogni giorno mille pasti ai bisognosi di Hong Kong e Singapore, oltre biscotti e muffin concepiti come "boost per sostenere il morale" di infermieri e addetti alle pulizie negli ospedali.
Olia Hercules e Alissa Timoshkina
La storia della loro amicizia ha fatto il giro del mondo. Olia Hercules, di origini ucraine, e Alissa Timoshkina, di origini russe, vivono entrambe a Londra. Qui hanno lanciato l'iniziativa di raccolta fondi per l'Unicef #CookForUkraine, come risposta alla guerra in Ucraina. Dopo essersi trasferita dalla sua città natale, Kakhova, per andare a studiare all'università nel Regno Unito, dopo la crisi finanziaria del 2008, Olia ha lasciato il lavoro di reporter per seguire la sua passione per il food: ha lavorato in alcuni ristoranti come l’Ottolenghi, ma anche scritto un libro, Mamushka, raccogliendo le sue ricette di famiglia. Alissa, food writer, ma anche chef, insegnante e curatrice di eventi, si è trasferita nel Regno Unito per studiare storia del cinema, prima che la sua passione per la gastronomia la portasse a fondare KinoVino, un supper club a tema cinematografico.
Si concentra su un tema di grande attualità la loro iniziativa #CookForUkraine, nata con l’intento di raccogliere fondi per aiutare i bambini e le famiglie sfollate a causa della guerra, ma anche di aumentare la consapevolezza sulla crisi umanitaria e di fornire una piattaforma per le famiglie ucraine per condividere le ricette e le storie che ci sono dietro i piatti. Le due attiviste stanno collaborando con ristoranti londinesi per ospitare degli eventi ad hoc e proporre menu speciali per raccogliere fondi da inviare all'Unicef.
“Fin dall'inizio, #CookforUkraine è stato un progetto a lungo termine per noi. Mentre speriamo con tutto il cuore che la guerra finisca presto, il nostro lavoro di sensibilizzazione sulla bellezza della cultura gastronomica ucraina e di sostegno alle persone colpite dalla guerra continuerà nel tempo. E questo meraviglioso premio è un primo passo molto importante verso la creazione di una nuova fondazione”, commentano.
Tra i loro progetti futuri c’è anche lo sviluppo di un progetto di ospitalità per i rifugiati ucraini e di una scuola di cucina gestita da cuochi ucraini.
Qui trovate le iniziative del mondo del food italiano a sostegno dell'Ucraina.