Il mestiere di chef, di questi tempi, è uno dei più desiderati. I giovani - e meno giovani - vedono Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo in televisione e si convincono che per diventare così famosi ci voglia poco: spadellare due frittate, impiattare qualche spaghetto. Senza pensare che quegli chef, prima di arrivare dall'altra parte dello schermo, hanno fatto anni di gavetta e sacrifici. Oltre agli scintilli delle stelle Michelin, insomma, c'è un lavoro duro - così duro che molti lasciano.
Il sito Thrillist ha raccolto le storie di otto chef che non hanno retto le lunghe ore in cucina, la difficoltà di interagire con la brigata, le bruciature vere e figurate.
A questo link potete leggere l'articolo, noi vi riportiamo solo qualche estratto delle loro testimonianze.
Tutti quelli della mia brigata erano come i miei fratelli, e lo chef era come il mio genitore disfunzionale
Jenny McCoy
E se volete un altro po' di onestà su com'è davvero il mestiere di sous chef, leggete questo annuncio di lavoro.
Ha preso una padella bollente e l'ha messa dietro di me e mi ha detto di darmi una mossa perché ero troppo lento. Avevo diciannove anni all'epoca e ho pensato per chi diavolo stessi facendo tutto questo
Trevor Bailey
Oppure, se non pensate che la vita in un ristorante stellato sia così difficile, guardate un video che ve la mostra.
Dovevo capire che nuova persona stavo diventando. Ero terrorizzata ogni giorno, dopo che lasciavo la cucina
Marisa Mangani
Non vogliamo certo dire, però, che dobbiate scoraggiarvi, se la cucina è davvero la vostra passione. Qui Massimo Bottura ha dato molti consigli utili a un giovane che ci voglia provare.
Per molto tempo sono stato uno chef senza un paese
Barton Seaver
Mi manca entrare al ristorante, la mattina, e sentire l'odore di una cucina al lavoro
Jason Sheehan