Chi meglio di Gordon Ramsay può dare un consiglio a uno chef che non sa cosa fare della sua vita? Ventiquattro ristoranti in tutto il mondo, decine di libri di cucina, una fama mondiale raggiunta con la televisione: il successo dello chef scozzese - nonostante il (o forse grazie al) ben noto cattivo carattere - lo rende sicuramente una potenziale fonte di buoni consigli in materia.
Sul forum Reddit AMA un utente aveva scritto: "Lavoro in una cucina stellata, faticando ora dopo ora, giorno dopo giorno. Non riesco più a ritrovare i miei sogni mentre peso e taglio il salmone e sbuccio fagiolini". Uno chef in crisi, quindi, che non sa se continuare o meno il lavoro. Una sensazione che, come abbiamo letto qui, gli chef più o meno giovani conoscono bene: orari faticosissimi, mansioni ripetitive, livelli alti di stress.
"La cosa più vicina alla felicità la trovo in quei rari momenti in cui attraverso la sala da pranzo per prendere il caffè per tutti, e rimangono solo pochi commensali, che sbocconcellano pigramente la piccola pasticceria, faticosamente resi tutti perfettamente rotondi, identici, e semplicemente deliziosi. Poi, uno di loro stoppa la conversazione, alza lo sguardo dal cibo e dice 'Grazie, chef. È delizioso', rendendo le precedenti 14 ore di sudore e lacrime in qualche modo utili".
Per poi passare alla domanda:
"La mia domanda è, come lo sopporti? Come accidenti sopporti tutto questo schifo, Gordon?".
LA RISPOSTA DI GORDON
E la risposta di Ramsay è arrivata, e non ha tanto a che fare con il tenere duro e faticare, quanto con il ritrovare il proprio tempo è viaggiare: "Prima di tutto, sono stato nei tuoi panni, e quello di cui hai bisogno è prenderti una pausa".
Ramsay prosegue raccontando la sua personale esperienza: dopo aver lavorato nei migliori ristoranti di Parigi si è preso 9 mesi per fare lo chef privato su una barca e rigenerarsi. "Cucinare a questo livello è così intenso. Quindi non arrenderti. Sii onesto con te stesso, e prenditi un mese di pausa"
"Questa è la cosa più importante di fare lo chef- potresti lavorare lungo la strada per me ad Atlantic City, così come potresti viaggiare per il mondo e comunque lavorare in una cucina, e allo stesso tempo prenderti il tuo tempo. Quindi questo è quello che ti suggerirei, farti da parte per un mese, chiudere tutto, e poi ricominciare tra 4 o 5 settimane". Il bello della cucina, in effetti, è che permette di viaggiare e lavorare in tutto il mondo.
"Non arrenderti. Ma non aver paura di prenderti una pausa. L'ho fatto anche io, ho viaggiato il mondo attraverso la Sicilia e la Sardegna, e passato dei momenti meravigliosi".