La resistenza, la forza fisica, la determinazione e la dedizione necessarie per diventare uno sportivo a livello agonistico sono un insieme unico di qualità e c'è un numero sorprendente di persone che oggi lavorano nel mondo culinario che hanno iniziato come atleti professionisti.
Dalla slovena Ana Roš, passata dagli sci alla cucina, al peruviano Virgilio Martinez, skateboarder trasformato in creatore di delizie gastronomiche, abbiamo raccolto una collezione di chef di fama mondiale che una volta erano atleti e si dedicavano a competizioni agonistiche.
Abbiamo anche parlato con Andy Cheers, psicologo di MindMatters CBT, per capire qualcosa di più sul motivo per cui così tante star dello sport sembrano avere ciò che serve per riuscire a brillare in cucina:
Penso che la correlazione sia nei tratti della loro personalità. Riguarda più la loro personalità e il desiderio di avere successo ed essere i migliori in qualunque campo in cui si lancino rispetto al campo in cui iniziano.
Il tipo di personalità che serve per essere uno sportivo di alto livello è lo stesso tipo di personalità che serve per essere uno chef di alto livello. Sono personalità di "tipo A", intenzionali, molto forti, tendono a sapere cosa vogliono e vanno a prenderselo, in generale.
Cheers concorda sul fatto che l'adrenalina di una cucina frenetica abbia le sue attrattive, ma pensa che l'adrenalina di essere uno chef sia più un legame diretto con il cibo che viene preparato.
L'adrenalina è ovviamente un'attrazione. Puoi avere l'adrenalina nel creare il piatto perfetto che appare fantastico ed è perfettamente appetitoso, oppure puoi avere l'adrenalina di guardare qualcuno che mangia quel piatto... Segnare un goal nel finale di partita ha lo stesso rilascio di adrenalina che si ottiene creando un piatto straordinario. È la stessa risposta ormonale, la stessa risposta fisiologica. Non penso che essere uno chef abbia la stessa capacità attrattiva chi fa sport, ma il pubblico del cibo è molto concentrato e si ha lo stesso effetto.
Penso anche che alcuni sportivi diventino chef per l'interesse che nutrono per il tema dell'alimentazione. Come sportivo, presti attenzione al carburante che stai mettendo nel tuo corpo, alla nutrizione, al modo in cui le cose vengono cucinate e a come fare una dieta equilibrata. Quando è il momento di iniziare a cercare di dedicarsi a una nuova professione, hai già un interesse. Hai già avuto un desiderio perché quel desiderio è innato, è nella tua personalità essere il migliore. Hai quella tenacia e quella determinazione a essere il migliore nel campo che persegui: hai avuto successo come sportivo e sarai il migliore in cucina.
Ecco qui di seguito alcune di quelle star dello sport diventate chef di alto livello. Una selezione di persone che sono passate dal ciclismo, sci, skateboard o calcio, al cibo.
1. Christian Milone il ciclista
Dalla bicicletta all'alta cucina. Il 40 enne chef italiano Christian Milone, stella Michelin della Trattoria Zappatori a Pinerolo, in Piemonte, ha iniziato la sua vita professionale con una carriera competitiva, fatta di diete, allenamento e sacrifici come ciclista: un impegno agonistico che lo ha portato anche a partecipare al Giro d'Italia nel 2002. A 25 anni, dopo aver gareggiato per 10 anni, ha abbandonato la bicicletta ed è tornato alla passione e ristorante di famiglia, la Trattoria Zappatori, trasformandolo in un indirizzo gourmet da non perdere.
2. Davide Oldani il calciatore
Davide Oldani da ragazzino giocava a pallone, convinto che nella vita sarebbe diventato un calciatore professionista. A 17 anni giocava nella Rhodense in C2, ma dopo una frattura della tibia e del perone sono cambiati i suoi piani. Dal campo da calcio ai fornelli, oggi il padre della Cucina Pop, con il suo D'O di Cornaredo ha conquistato una stella Michelin.
3. Ana Roš la sciatrice
Ana Roš era una sportiva di talento da adolescente. Sciatrice di punta a livello nazionale, ammette di non aver avuto un animo competitivo, da "vincitrice di natura", e ha rinunciato allo sport agonistico nella tarda adolescenza. Tuttavia, in questi giorni è leader del settore, tanto che è stata nominata la Migliore chef donna del mondo nel 2017. Un grande marchio sulla gastronomia per la tenace autodidatta del ristorante sloveno Hiša Franko.
4. Daniel Humm il ciclista
Daniel Humm, 44 anni, chef e ristoratore dell'Eleven Madison Park di New York e, di recente, del Davies e Brook a Claridges a Londra, era un ciclista agonista nella sua adolescenza.
A soli 14 anni la sua passione per lo sport lo ha portato lontano dall'aula, per perseguire una carriera su due ruote. Ha gareggiato come parte della Junior Swiss National Team, fino a quando - dopo otto anni - non è stato costretto a rinunciare in seguito a un infortunio, iniziando invece una vita in cucina.
“La cucina aveva questo senso di 'atletismo'. Sembrava quasi sport. Ad essere sincero, quando ho smesso di andare in bicicletta a 22 anni, e mi sono davvero immerso in questa carriera, mi sono senttio come se avessi fatto della cucina il mio sport ", ha detto al Mayfair Times.
5. Bjorn Frantzén il calciatore
L'ex calciatore e chef Bjorn Frantzén, 42 anni, oggi gestisce il primo ristorante svedese che ha conquistato tre stelle Michelin, il Frantzén a Stoccolma.
Lo chef svedese ha giocato a calcio per la squadra di calcio di Stoccolma AIK Fotboll tra il 1992 e il 1996 prima di dedicarsi alla sua carriera culinaria e affinare le sue abilità in ristoranti come Chez Nico, Dining Lettonie e Pied a Terre. Il suo portafoglio di progetti si estende ora fino a New York, Hong Kong e Singapore.
6. Gordon Ramsay il calciatore
Il celebre chef britannico ha bisogno di poche presentazioni: è un volto televisivo ormai noto in tutto il globo.
Mentre la serie di stelle Michelin dello chef carismatico e la comprovata carriera in cucina parlano da soli, un certo grado di confusione riguarda la validità della sua giovinezza come calciatore professionista per i Glasgow Rangers.
Sul Daily Mail si legge: "Gordon Ramsay era uno scolaretto promettente che è stato monitorato dai Rangers per un periodo di tre anni durante le vacanze scolastiche, quand frequentava la loro Youth Policy. Durante questo periodo ha giocato un paio di partite non di campionato, come lista di prova. Un infortunio al ginocchio, però, ha compromesso ogni ulteriore speranza di firmare per i Rangers".
7. Virgilio Martinez lo skateboarder
Il rivoluzionario chef peruviano del Central di Lima non è stato sempre a frugare nelle Ande alla ricerca di ingredienti indigeni, ma un tempo lo potevate incontrare in uno skate park dove si allenava 15 ore al giorno.
Con il sogno di diventare uno skateboarder professionista, Virgilio Martinez ha investito ogni ora nell'allenamento, andando persino in California per perseguire i suoi sogni di carriera. Tuttavia, una clavicola e una spalla ferite alla fine lo hanno costretto ad abbandonare e tornare a casa, dove ha iniziato il suo incredibile viaggio culinario e continua a essere una forza trainante di fama mondiale, a rappresentare la cultura gastronomica del Perù.
8. David Andrés il giocatore di hockey
Il giovane chef spagnolo David Andrés, nella sua carriera sportiva e culinaria, ha già realizzato più di quanto molti ottengano in una vita. Nominato il miglior giovane chef in Spagna e Portogallo per tre volte consecutive nel concorso S.Pellegrino Young Chef, oltre ad essere indicato dalla rivista Forbes come uno dei 30 giovani più influenti al mondo ne 2017, non ha messo piede in una cucina professionale fino all'età di 20 anni.
L'ex giocatore di hockey, un tempo campione europeo, attribuisce le abilità acquisite in uno sport di squadra competitivo come fondamentali nel dargli lo spirito e le basi per abbracciare una carriera culinaria ad alto livello.
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