Cortina si prepara a diventare la località sciistica più “calda” d’Italia. A breve, infatti, dal 18 al 22 marzo, ospiterà le finali di Coppa del Mondo e, sulle sue piste, si potranno ammirare Gli atleti dello sci alpino maschile e femminile più forti del mondo.
L’anno prossimo sarà la volta dei Mondiali di Sci Alpino, per continuare, nel 2026, con i XXV Giochi Olimpici Invernali che vedranno Milano “gemellata” proprio con Cortina.
E, se oltre alla neve e agli sport invernali, amate la buona cucina, ecco un indirizzo che fa per voi: stiamo parlando dell’Hotel Cristallo, a Luxury Collection Hotel & Spa, Cortina d’Ampezzo, destinazione di lusso incastonata nello spettacolare scenario delle Dolomiti, sito patrimonio dell’UNESCO.
L'hotel Cristallo, a Luxury Collection Hotel & Spa, Cortina d’Ampezzo
Alla guida dei tre ristoranti dell’albergo, l’Executive Chef Marco Pinelli, saldamente alla guida della parte ristorazione da più di 3 anni e che avevamo già intervistato lo scorso anno. Oggi lo chef ci riserva nuove sorprese: nell’ultimo periodo, infatti, ha approfondito il lavoro di ricerca sui prodotti del territorio.
Tra le novità, i “mitici” ortaggi, tuberi e radici coltivati da Harald Gasser, giovane contadino che dal suo “orto insolente” fa emergere oltre quattrocento specie di verdure diverse su 3.000 metri quadri senza prodotti chimici.
Lo chef Pinelli ha “adottato” ad esempio, la radice Oca, dalla buccia fine e la forma che ricorda una patata novella ma che si differenzia per il sapore vagamente acidulo. Ma, visto che è ancora tempo di neve e di sciate, vediamo nel dettaglio quali sono i piatti da non perdere per questa stagione invernale.
Lo chef Marco Pinelli
Tra i piatti legati al territorio da non perdere la trota che viene presentata in 3 consistenze: cruda in tartare, essiccata e con le sue uova. Viene accompagnata da crema di pastinaca preparata con latte di malga che dà cremosità al boccone e stempera, con il suo gusto di carciofo, la salinità della trota essiccata e delle uova. La parte croccante viene data da un crumble di ribes e rosa canina.
Il nuovo menu: i piatti icona dello chef Marco Pinelli
Come abbiamo detto, i ristoranti del Cristallo, a Luxury Collection Hotel & Spa, Cortina d’Ampezzo sono 3: il ristorante La Veranda con una vista mozzafiato sulle Dolomiti; il lounge bar con alternative più leggere; il ristorante Il Gazebo, con vista a 360 gradi sulla vallata innevata, gli ospiti possono vivere un’esperienza di fine dining.
In inverno riapre anche la piccolissima e romantica Stube 1872 che è una una vera chicca! In un piccolo spazio “foderato” di legno, con la classica stufa all’interno, si possono gustare i classici della tradizione ampezzana come la polenta con la salsiccia e il Carpaccio di cervo preparato dallo chef dopo una marinatura al ginepro e servito con gel di lamponi e spuma di formaggio di capra.
Ecco alcuni piatti dello chef Marco Pinelli da non perdere al ristorante fine dining dell’Hotel Cristallo “Il Gazebo”.
Risotto Vialone Nano con barbabietola e panna acida
Si comincia con un buon bilanciamento di dolcezza e acidità: il riso Vialone Nano viene mantecato con Parmigiano Reggiano e poi “colorato” con una crema a base di barbabietola. Per contrastarne la dolcezza, lo chef aggiunge una crema acida e, per aumentare la sapidità del piatto, le uova di trota.
Bottoni ripieni di genovese
I Bottoni ripieni di genovese di coniglio del territorio, vengono arricchiti, direttamente al tavolo, con un consommé di cipolla bruciata, citronella e clorofilla. In abbinamento, provate il Cabernet Franc in purezza di Braidot, dalle piacevoli note erbacee.
Branzino d’altura
Il branzino di altura viene cotto delicatamente a bassa temperatura e abbinato a puntarelle crude, estremamente croccanti, condite, secondo la tradizione con limone, acciughe di Cetara, mandorla sfumata al gin.
Soufflè al mugoncello
Si finisce con un soufflè al “mugoncello” liquore creato dallo chef con il pino mugo. Per non perdere, fino alla fine, il legame con il territorio, l’assaggio finale è un aromatico gelato ai pinoli, che contrasta con la sua freschezza la sensazione tipieda del soufflè.