È inutile nascondersi: la colomba sarà anche il dolce istituzionale simbolo della Pasqua, ma quello che tutti aspettano veramente in tavola è l’uovo di cioccolato. Se tra pastiere e cuzzupe (solo per citarne due) ogni regione ha il suo dessert tipico come per ogni festa comandata, l’uovo di Pasqua è un dolce leit motiv che accomuna tutto lo Stivale.
Per i più piccoli (ma non solo…) non è Pasqua senza l'uovo di cioccolato da rompere, alla scoperta della sorpresa contenuta all’interno. Un gustoso gioco che nel corso degli anni ha conquistato sempre più anche gli adulti, al punto che sono ormai numerosissime le proposte di uova di Pasqua gourmet. Ma chi ha inventato l’uovo di Pasqua? Qual è la storia delle uova pasquali? E perché l’uovo di cioccolato è diventato il dolce simbolo della Pasqua?
Viaggia insieme a noi attraverso i secoli per scoprire la storia delle uova di Pasqua di cioccolato.
Unsplash
L’uovo, un antico simbolo di vita
Non è affatto un caso che nel corso dei secoli si sia diffusa l’usanza di regalare l’uovo di Pasqua. L’origine del significato beneaugurale delle uova ha infatti origini antichissime. Sembra infatti che già gli Egizi consideravano l’uovo un simbolo di vita, in quanto fulcro dei quattro elementi (aria, terra, fuoco e acqua) e perciò origine di tutto. Anche i Persiani consideravano l’uovo simbolo di prosperità e pare usassero regalarsi uova all'inizio della primavera come segno di rinascita. Una tradizione che sembra fosse diffusa anche nell’Antica Grecia e in Cina, sempre in concomitanza con il cambio di stagione.
Uova di Pasqua e Cristianesimo
C’è poi un significato religioso che associa le uova alla Pasqua ed è legato al Cristianesimo: in epoca medioevale, infatti, la Chiesa proibiva ai cattolici praticanti di mangiare uova durante la Settimana Santa, vale a dire quella che precede la Pasqua. Tutte le uova deposte dalle galline in quei sette giorni venivano dunque conservate e decorate per poi essere donate ai bimbi il giorno di Pasqua.
L’uovo di Pasqua di cioccolato
Per arrivare però all’invenzione dell’uovo di cioccolato bisogna arrivare fino al Settecento e precisamente alla corte di re Luigi XIV, il Re Sole. Fu infatti lui il primo, a quanto pare, a commissionare al pasticcere di corte delle uova particolari per celebrare l’arrivo della primavera, e cioè delle uova fatte di crema di cacao. Nelle intenzioni del re doveva essere l’ennesimo modo per stupire i suoi cortigiani. Nei fatti, la sua estrosa richiesta cambiò a suo modo il corso della storia della pasticceria.
Un secolo dopo, in un’altra magnificente corte come quella degli zar in Russia, vide la luce un uovo destinato anch'esso a fare storia: questa volta in campo scese un orafo, Peter Carl Fabergé, che ricevette la commessa da parte di zar Alessandro III di creare delle preziose uova decorate per deliziare la primavera della zarina. Il primo uovo realizzato da Fabergé era in platino smaltato di bianco e al suo interno conteneva un altro uovo d’oro, il quale conteneva a sua volta due preziosissimo regali: una riproduzione della corona imperiale e un pulcino dorato. Le uova di Fabergé diventarono così vere e proprie opere d’arte che iniziarono a spopolare in tutta l’Europa. Era nato l’uovo di Pasqua? Più o meno.
La sorpresa nell’uovo di Pasqua
Come per tutte le invenzioni che hanno spopolato nella storia, in tanti "rivendicano" la paternità dell'uovo di Pasqua come lo intendiamo oggi. Se da un lato gli inglesi indicano dunque come inventore delle uova di Pasqua mister John Cadbury, che nel 1842 miscelò e modellò del cioccolato a forma di uovo come dolce dono pasquale, in realtà la vera patria natìa dell'uovo di Pasqua sembra essere proprio l'Italia.
Diversi libri riportano infatti la storia della vedova Giambone, titolare di una cioccolateria nell’attuale centralissima via Roma di Torino: attorno al 1725 la signora ebbe l’idea di presentare ai suoi nipotini un cestino pieno di paglia e uova di cacao ottenute riempiendo i gusci vuoti delle uova di gallina con cioccolato liquido e miele. Li propose poi nella sua bottega e le neonate uova di Pasqua ebbero talmente tanto successo che man mano diventarono una tradizione destinata ad espandersi a macchia d’olio in tutto il mondo. Torino, del resto, fu la prima città d’Italia in cui arrivò il cioccolato nel ‘500 portato dalla spagnola duchessa Caterina, moglie del duca Emanuele Filiberto di Savoia, dopo la scoperta dell’America.
Sempre a Torino a inizio ‘900 venne brevettata la produzione seriale delle uova di Pasqua di cioccolato grazie ai pasticceri di Casa Sartorio che idearono uno stampo a cerniera chiuso che, messo in un’apposita macchina capace di ruotare velocemente, poteva distribuire il cioccolato uniformemente creando due mezze uova complementari che, una volta raffreddate, potevano essere decorate a piacere prima di essere assemblate creando il vero e proprio uovo di Pasqua. Questo consentiva anche di inserire nell’uovo una sorpresa, usanza che si diffuse molto velocemente fino al boom dal Dopoguerra in poi. In origine le sorprese all’interno delle uova di Pasqua furono animaletti in zucchero e confetti per poi diventare veri e propri regali più o meno preziosi e ricercati.
Insomma, oggetti che non avevano niente a che vedere con le opere d’arte orafa di Fabergé ma di certo non meno carichi di attenzione, affetto e significato.