Man mano che la pandemia di Coronavirus si è estesa alle singole nazioni del mondo si è diffuso anche il fenomeno del "saccheggio del supermercato". La percezione di emergenza e il timore che i lockdown potessero rendere complicato l'approvvigionamento di cibo, ha spinto la maggior parte delle persone a fare scorte fin quasi eccessive lasciando gli scaffali dei negozi vuoti o quasi.
Tra chi ha fatto la spesa con il metodo scientifico e chi invece facendosi prendere dal panico, il risultato di città in città da una parte all'altra del globo è stato lo stesso: code infinite e carrelli pieni e traboccanti.
Ci siamo interrogati su quali fossero i prodotti andati subito sold out e in molti casi ancora oggi introvabili o quasi. Abbiamo mappato 18 Paesi del mondo e scoperto che in Gran Bretagna i cittadini si sono divisi tra l'urgenza di comprare carta igienica da un lato e tè dall'altra mentre gli Stati Uniti hanno visto un boom di acquisti per il burro di arachidi.
Se il lievito è stato l'introvabile ingrediente italiano, sono molti i Paesi che hanno dato la caccia ad ogni tipo di farina insieme ai prodotti in scatola o il riso e la pasta.
Ecco la mappa dettagliata. Clicca per guardarla più grande.
EUROPA
Italia: Pasta, passata di pomodoro, lievito, farina
Francia: Pasta, pesce in scatola
Germania: Cibo in scatola, farina, zucchero
Spagna: Latte, cibo in scatola
Gran Bretagna: Tè
STATI UNITI
Los Angeles: Riso, fagioli in scatola, carne di maiale
New York: Cibo congelato, succhi di frutta
Stati Uniti: Burro d'arachidi
SUD AMERICA
Brasile: Zucchero, olio d'oliva
Argentina: Pasta, zucchero, farina
ASIA
Iran: Zenzero, limone
Cina: Riso, sale, farina
India: Latte, uova
Emirati Arabi: Carne, pesce, pasta, riso, farina
Thailandia: Noodle, cibi in scatola
Giappone: Carne, ramen e spaghetti
OCEANIA
Sydney: Farina, riso
AFRICA
Ghana: Pomodoro, patate, foglie di cocco
Sud Africa: Riso, cibo in scatola