Il cibo del futuro sarà in 3D? L'Ente Nazionale USA per le Attività Spaziali ha affidato all'ingegnere Anjan Contractor la realizzazione di un sintetizzatore per il cibo: allo studio la possibilità di "progettare" pietanze che contengano gli elementi nutritivi più corretti per chi dovrà mangiarle, a seconda di età, sesso e stato di salute, ottenute sfruttando le tecnologie utilizzate per le stampanti 3D.
Lo scopo del progetto per cui la NASA ha stanziato un finanziamento di 125 mila dollari alla System Material Research Corporation, l'azienda per cui lavora Contractor, è l'alimentazione degli equipaggi che all'inizio del prossimo decennio affronteranno i viaggi su Marte, che dureranno circa 15 anni. A partire da cartucce di elementi nutritivi disidratati in grado di conservarsi per 30 anni, il sintetizzatore dovrà permettere la stampa 3D di sostanze commestibili e la programmazione dei nutrienti di cui i membri dell'equipaggio avranno bisogno nelle diverse fasi del viaggio.
Nata per lo spazio, questa tecnologia secondo alcuni potrebbe trovare anche un impiego di massa sulla Terra: lo stesso Anjan Contractor non esclude, infatti, che un simile processo di produzione del cibo possa rivelarsi prezioso per affrontare la carenza di risorse alimentari provocata dal continuo aumento della popolazione mondiale.
Foto di copertina di Janne Kyttannen