Materia prima un tempo considerata umile e ora eccellenza versatile, il baccalà (da non confondere con lo stoccafisso) è presente in diverse cucine regionali nostrane ed europee.
Ormai sdoganato nelle cucine di alto livello e come ingrediente nelle ricette degli chef, che lo reinterpretano spesso e volentieri in chiave creativa, nelle ricette tradizionali è proposto al forno, in umido, alla messinese, alla vicentina, mantecato (come nel caso del baccalà alla provenzale) e soprattutto fritto, al trancio o in versione frittelle.
Come si prepara il baccalà fritto? Vi basterà seguire con attenzione tutti i passaggi e otterrete un piatto croccante e profumato, perfetto da condividere come antipasto o da mangiare come secondo.
LA RICETTA DEL BACCALÀ FRITTO
Prima di iniziare la vera e propria ricetta del baccalà fritto, bisogna eliminare il sale con cui viene conservato spazzolando con attenzione il pesce per eliminare lo strato di sale in eccesso.
Si passa poi ad ammollarlo in acqua per circa 24 ore, per poi passarlo un’ultima volta sotto acqua fresca corrente. A questo punto il baccalà è reidratato.
Per ottenere un gustoso baccalà fritto sarà quindi sufficiente infarinarlo e metterlo in una padella con in abbondante olio per frittura, per esempio di semi, senza immergerlo. Una volta che è dorato da un lato, deve essere girato dall’altro, quindi sgrassato su carta assorbente, salato e servito.
Se cercate qualche spunto trovate qui sotto una video ricetta del baccalà fritto servito con scarola e olive nere.
Baccalà fritto con scarola e olive nere from Marco MASSETTI on Vimeo.
C’è chi preferisce servire invece il baccalà fritto in pastella. In questo caso non si passa il pesce semplicemente nella farina ma in un composto fatto con acqua minerale, farina, uova (in genere una), sale.
Qualcuno aggiunge un po’ di birra, prendendo dunque spunto, più o meno consapevolmente, dalla preparazione del Fish & Chips inglese.