Cristina Burns è una giovane artista di origini spagnole, ma cresciuta in Italia. L'abbiamo conosciuta per i suoi mandala dolci, ovvero una serie di opere chiamata Phosphene, in cui pattern e caramelle si ripetono in una composizione caleidoscopica. La sua carriera inizia con lo studio dei colori, dei giocattoli e dei "little monster", come li chiama lei. E la sua passione per la food art? Parte dai mercatini e dalla disposizione del cibo su ogni banco.
Abbiamo contattato Cristina per scoprire qualcosa in più sul suo lavoro e da dove arriva la su ispirazione.
Com'è iniziata la sua passione per il cibo e l'arte combinati insieme?
Il connubio tra arte e cibo è stata la conseguenza di una passione che mi accompagna da molti anni, quella di andare in giro per mercatini. Lì mi piace osservare le esposizioni dei vari alimenti e sono affascinata dai loro colori e dai loro profumi. Inoltre trovo che il cibo sia legato al concetto della sopravvivenza; questo porta le persone ad affogarci i propri disagi e le proprie fobie.

Come il cibo influenza il suo lavoro e la sua vita?
Nelle mie foto inserisco tutte le mie passioni, e il cibo è una di queste. In particolar modo amo utilizzare caramelle e dolci, che donano un'atmosfera ludica all'opera, ma allo stesso tempo includo all'interno delle mie creazioni degli insetti; con la loro rappresentazione vorrei che passasse il messaggio che tutta quella bellezza può essere attaccata e rischia di essere distrutta.
Phosphene: come nasce questo progetto?
La serie Phosphene è ispirata al Fosfene, un fenomeno visivo caratterizzato dalla percezione di puntini luminosi in assenza di luce; questi lavori mi riportano alla mia infanzia, quando chiudevo gli occhi stingendoli fino al momento in cui apparivano piccole macchie colorate. Per la realizzazione in una prima fase creo degli assemblage, poi inizio a moltiplicare gli elementi eseguendo forme caleidoscopiche fino al raggiungimento della composizione voluta.

Ci sono artisti o food artist ai quali ti ispiri?
Un artista che mi ha sempre affascinata è Arcimboldo, mi piace osservare le sue teste grottesche e surreali composte da diversi alimenti.
Ci saranno in futuro altri progetti sul cibo?
Sicuramente. Sto già lavorando ad una nuova serie...
Il locale di design che ti ha colpito di più ultimamente?
10 Corso Como.
C'è un ristorante che ci consiglia per una cena, in Italia o nel mondo?
La Table de Frank a Steinfort (Lussemburgo) e il Kobe a Viterbo.

Qui sotto altri lavori dell'artista, fra cui il suo ultimo lavoro Regina di Zucchero.




