"Non volevo un altro libro di ricette". È perentoria, Cristina Bowerman, quando parla della genesi del suo libro. Guai a definire Da Cerignola a San Francisco e ritorno. La mia vita da chef controcorrente un ricettario. Perché di libri di cucina è pieno il mondo, e "Io tendo a evitare l'ovvio, anche se eccellente, in ogni ambito della mia vita".
Bastano pochi minuti con la Bowerman per capire com'è diventata una delle più note chef italiane: ogni parola esprime energia, rigore, determinazione. Quelli che le hanno fatto conquistare una stella Michelin al Glass Hostaria a Roma e nel 2012 l'hanno spinta ad aprire Romeo Chef&Baker, uno dei più riusciti esempi di locale multifunzione in Italia. "Nella mia vita non mi sono mai fermata. Qualsiasi traguardo raggiungessi ho sempre pensato: posso fare un po' di più".
Il percorso lavorativo di Cristina è decisamente atipico. Nata e cresciuta in Puglia, si è laureata in Giurisprudenza e ha completato gli studi negli Stati Uniti. Per poi decidere che era la cucina la sua strada, frequentare Le Cordon Bleu di Austin e tornare in Italia, a Roma. Dove ora fa la chef, l'imprenditrice e la mamma. "Mi piace essere un punto di riferimento per le donne che lavorano, la dimostrazione che anche noi - se lo vogliamo - possiamo avere una carriera".
Cos'è rimasto delle origini pugliesi nella sua cucina? "La tradizione familiare è nella mia memoria olfattiva e palatale". E gli Stati Uniti? "Chissà. Non escludo di tornarci, in futuro".
Difficile chiederle quale, tra i suoi piatti, la rappresenti di più. "Forse la guancia di maiale in salsa bbq e kimchi. O forse i ravioli di parmigiano liquido a 60 gradi. L'unione tra tecnica ed eleganza italiana". Più facile chiederle quale sia il suo comfort food per eccellenza, quello di cui non si stancherebbe mai. "Patate, patate, patate. Cucinate in ogni modo. Anche semplicissime: bollite e servite con sale e aceto bianco".