Nonostante al giorno d’oggi il Whisky sia prodotto in tutto il mondo e quindi anche in Giappone, il distillato giapponese per antonomasia è lo Shochu, prodotto in tutto l'arcipelago ed in particolar modo nella parte meridionale dell’isola di Kyushu e a Okinawa dal 1559.
Ma in cosa differiscono Shochu e Whisky? A differenza di quest’ultimo, lo Shochu non è un blend di cereali, ma bensì una miscela di orzo, riso e patate dolci. Inoltre, mentre nel whisky la fermentazione avviene tramite degli enzimi, nello Shochu interviene una muffa, un fungo della famiglia Aspergillum. Altra differenza è che il Whisky, tradizionalmente, viene distillato almeno due volte, il Shochu, invece, viene filtrato una sola volta in alambicchi discontinui a pressione atmosferica.
Una volta terminata la distillazione, il Whisky viene messo ad invecchiare in botti di legno di quercia che in precedenza avevano contenuto Bourbon o Sherry. Lo Shochu, invece, nella stragrande maggioranza dei casi viene inserito in contenitori smaltati. Da qui la differenza anche nel colore: mentre il Whisky risulta di varie tonalità colorate, dal dorato all'ambra, viceversa, il prodotto giapponese va dal bianco dell'acquavite naturale al paglierino pallido.
Ma mettendo questo distillato ad invecchiare in contenitori di legno pregiato di quercus mongolica, meglio conosciuta come Mizunara, come sarebbe cambiato il suo gusto e il suo aroma? Grazie alla porosità di questa particolare tipologia di legno, nasce il Yanagita Mizunara , un distillato di orzo distico imbottigliato a 40 gradi alcolici. Questa tipologia di Shochu, distillato del miglior orzo selezionato, viene maturato per un anno in botti Mizunara totalmente nuove diventando, per alcuni aspetti, molto simile al whisky invecchiato nella botte. Al naso, questo liquore si caratterizza per un profumo inteso e dolce con note di pesca, albicocca e banana. Inoltre, si contraddistingue per una freschezza balsamica e per sentori speziati , come l'incenso e il sandalo, dovuti all'apporto del Mizunara.
A partire dal Shochu è nato, dunque, un prodotto nuovo; una sorta di tradimento e matrimonio di due antichissime tradizioni, un distillato che ancora non ha una propria collocazione: un non Shochu, non Whisky!