Proseguono le nostre interviste per conoscere meglio i dieci finalisti italiani di S.Pellegrino Young Chef 2018. Chi sono i giovani chef che l'11 settembre si sfideranno a Milano? Quali sono i loro sogni, le loro aspettative sul concorso e i piatti che stanno preparando e con cui proveranno a conquistare la giuria italiana?
Dopo Alberto Lazzoni e Alessandro Rapisarda, Vincenzo Dinatale e Carmelo Fiore, Edoardo Fumagalli e Antonio Sena, oggi è il momento di altri due young chef.
Cominciamo con Daniele Groppo, chef de partie al Ristorante La Terrazza dell'Hotel Danieli di Venezia. Alla finale preparerà "Nervetto di vitello marinato e grigliato, radice amara e ristretto di ‘Go’".
1. Perché ha deciso di partecipare?
Perché è una delle massime occasioni di visibilità internazionale. E poi non ho mai partecipato ai concorsi, volevo mettermi alla prova. La finale dell anno scorso l'ho vissuta da "tifoso" per un mio caro amico e quest'anno mi sono voluto mettere in gioco anchee io. È una delle competizioni più importanti a livello nazionale e internazionale per noi "young" e spero finisca nel migliore dei modi!
2. Cosa ha voluto esprimere con il suo piatto?
Quello che ho interpretato è la mia vita;dall animale di campagna al pesce di laguna,dalla terra alla pannocchia. Nervetti, radici, "go"; elementi apparentemente semplici ma complessi nella loro struttura interna. Non potevo dimenticare una delle cose che ci viene meglio qui in veneto: il vino, messo in questo caso sotto forma di mosto d' uva.
3. Dovrebbe vincere lei perché…
La cucina e' la mia amante! Quello che ho interpretato e frutto di molto lavoro. Credo che dovremmo tornare leggermente indietro, non dimenticare i vecchi sapori, e in questo momento portarli Al massimo(quello che ci viene chiesto ora).
4. Quali sono i suoi sogni lavorativi?
Ho perso il conto di quante volte ho ricevuto questa domanda e la mia risposta rimane sempre invariata: "Tutti i cuochi hanno lo stesso sogno".
5. Cosa pensa le porterà il concorso?
Confrontarsi ed esprimersi sono la base della crescita. Spero di fare tante nuove amicizie, conoscere altre visioni e condividere la mia con tutti.
6. Il giudice che teme di più?
Sono sei cuochi di altissimo livello. Metterebbero ansia a chiunque!
Manuel Bentivoglio invece lavora all'Agriturismo Roccamaia di Pievebovigliana (MC). Alla finale porterà Cinghiale, fave, pecorino e mele caramellate al vino rosso.
1. Perché ha deciso di partecipare?
Ho deciso di partecipare per mettermi alla prova, testare i miei limiti e sperimentare alcune tecniche che ho appreso negli ultimi anni.
2. Cosa ha voluto esprimere con il suo piatto?
Con il mio piatto ho voluto mandare un messaggio forte e chiaro: si può cucinare un'ottima pietanza senza necessariamente ricorrere a materie prime "gourmet" quali aragoste, caviale, gamberi pregiati o selvaggina nobile. Il cinghiale viene cacciato in loco e utilizzato interamente, dalle ossa per la démi-glacé a tutto il resto della polpa per il salmì e il ragù (sempre presenti nel mio menù). Credo che questo tipo di semplicità e rispetto della tradizione rappresenti me e tutta la gente del mio piccolo paese, la nostra voglia di combattere ed andare avanti nonostante tutte le difficoltà.
3. Dovrebbe vincere lei perché…
Saranno i giudici a decidere chi sarà il vincitore, ma se da questa esperienza avrò imparato qualcosa sarò già vincente.
4. Quali sono i suoi sogni lavorativi?
Spero un giorno di avere una mia azienda, dove poter organizzare eventi culturali ed artistici accompagnati da un ottimo servizio ristorativo.
5. Cosa pensa le porterà il concorso?
Il concorso mi porterà tensione, ansia e molto lavoro, ma sono sicuro che mi regalerà anche emozioni, adrenalina e ricordi indimenticabili.
6. Il giudice che teme di più?
Nutro profondo rispetto e ammirazione per tutti i giudici, ma non temo nessuno in particolare.