Dopo quasi vent'anni di lavoro da parte dell'omonima associazione che l'ha tutelata e promossa, del Comune in provincia di Pesaro-Urbino e degli Agricoltori Custodi, che hanno conservato e curato la biodiversità di questa specie, è arrivato il riconoscimento tanto atteso: la Favetta di Fratte Rosa diventa presidio Slow Food.
Il 12 maggio 2018, durante l'annuale Festa della Fava di Fratte Rosa e dei Tacconi, la decisione è stata ufficializzata da Slow Food.
Favetta di Fratte Rosa | Caratteristiche
La Favetta o Fava di Fratte Rosa si semina nella seconda decade di ottobre; la maturazione del seme avviene agli inizi di maggio, quella del seme secco nella prima decade di giugno.
Il nome botanico è Vicia Faba Maior ed è una varietà autoctona, che si coltiva su un particolare tipo di terreno argilloso e ricco di calcare, presente in gran parte del territorio di Fratte Rosa, chiamato lubaco. Questa fava si distingue per il baccello corto che arriva a contenere un massimo di quattro semi, grandi e tondeggianti, particolarmente dolci e teneri anche a piena maturazione.
Ricca di polifenoli, proteine, fibre, vitamine e sali minerali, possiede straordinarie capacità anitiossidanti.
Favetta di Fratte Rosa | Dove si coltiva
L’areale di produzione comprende, oltre al territorio del comune di Fratte Rosa, gli altri comuni marchigiani di Barchi, San Lorenzo in Campo, Pergola e Mondavio.
Come abbiamo anticipato, alla Fava di Fratte Rosa, oggi riconosciuta come prodotto tipico della Regione Marche, viene dedicata nel secondo weekend di maggio, una festa annuale durante cui è possibile gustare i piatti della tradizione locale.
Volete scoprire come congelare la fave? Ecco la nostra guida.
Foto: Flickr.com/Luvjnx
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