Alla stregua di un maestro d’orchestra che unisce i musicanti per un sound armonico, il ghiaccio è quell’elemento che tiene insieme più ingredienti, conferendogli quel tocco in più, che diversamente non avrebbero e che in caso di assenza non farebbe apprezzare il cocktail. É la temperatura di una bevanda ad esaltarne il gusto, infatti il ghiaccio è il protagonista indiscusso della mixology, non esiste cocktail che venga preparato senza ghiaccio. E proprio come il maestro d’orchestra che ha un ruolo determinante nella performance finale, così il ghiaccio deve avere alcune caratteristiche qualitative ed estetiche per la riuscita di un buon cocktail. Fra queste trasparenza e formato.
Più il ghiaccio è trasparente, più buono sarà il cocktail
La trasparenza non è solamente un fattore estetico, ma anche qualitativo: più limpido sarà il nostro cubetto di ghiaccio, maggiore sarà la sua qualità. Ottenere un cubetto di ghiaccio cristallino non è poi così difficile: lo sapevi che puoi ottenere il ghiaccio trasparente a casa? Inoltre un ghiaccio di qualità dipende dall’acqua usata, se viene prodotto con un’acqua molto pura e oligominerale, priva di sostanze disciolte, si avrà un ottimo ghiaccio in grado di mantenere più a lungo la temperatura e quindi non diluirà il cocktail.
I diversi tipi di ghiaccio
Ne esistono diverse tipologie, ma il tipo di ghiaccio più utilizzato dai bartender è il cubetto, che può essere sia pieno che cavo, adoperato sia nella preparazione dei cocktail serviti on the rocks, sia per raffreddare gli ingredienti in un mixing glass, per poi essere serviti senza ghiaccio. Altra tipologia di ghiaccio molto utilizzata è il crushed, spaccato in scaglie di piccole dimensioni, impiegato nei frozen e nei pestati, differente dal pilée, che è invece tritato e usato soprattutto per conservare prodotti alimentari, come il pesce o i frutti di mare. Il ghiaccio crushed viene prodotto tramite macchine come gli ice crusher o direttamente nel blender.
Ghiaccio secco per i cocktail: il nuovo trend
Oggi, tra i diversi trend, c’è anche il ritorno al cubo di ghiaccio intero da lavorare direttamente all’occorrenza, utilizzando la tecnica dell’ice carving, che richiede sicuramente tempo, maestria nell’applicazione e attrezzature specifiche. Per il ghiaccio scolpito si utilizzano delle vere e proprie sfere di ghiaccio, prodotte attraverso l’utilizzo di ice ball maker, che vengono realizzate riempiendo d’acqua pura stampi dalla forma sferica che si lasciano poi congelare.
Una delle ultime frontiere del ghiaccio è quella preferita dai bartender amanti dell’effetto scenografico, ovvero il ghiaccio secco, che è composto da anidride carbonica pura e viene fornito generalmente in piccoli cilindri con una lunghezza irregolare di 16mm di diametro. Nel campo del bartending l’utilizzo del ghiaccio secco trova un ampio utilizzo per gli effetti scenografici provocati dal fumo. Per creare questo effetto sarà sufficiente mettere a contatto il ghiaccio con la superficie liquida ed otterremo una nuvola di fumo. Il ghiaccio quindi con le sue diverse dimensioni e qualità è proprio quell’ingrediente che troppo spesso viene sottovalutato, ma che in realtà fa la differenza.