Dopo essere volato oltre i confini nazionali, con aperture a New York, Miami e Tokyo, e dopo aver portato la sua insegna anche a Genova, Gino Sorbillo raddoppia a Roma. E lo fa con stile, portando per la prima volta nella Capitale il format di Pizza Gourmand, già presente a Milano.
La nuova pizzeria capitolina, appena inaugurata, si trova all’interno della Rinascente di via del Tritone: è la prima volta che i lievitati del celebre pizzaiolo entrano in un contesto vocato allo shopping.
“Si tratta di un progetto dedicato alle pizze regionali, diverso dagli altri: qui ci concentriamo su una pizza italiana, ricorriamo a una cottura ecologica nel forno elettrico e usiamo farina bio di tipo 1, che in genere non si utilizza per la pizza napoletana”, racconta il maestro partenopeo, che ad aprile inaugurerà un nuovo indirizzo anche a Torino.
“Ho sempre riconosciuto tante forme di pizza provenienti da tutta Italia, figlie di altre scuole e percorsi. Questo progetto nasce proprio dalla mia apertura verso la pizza fatta bene, che non è solo napoletana”, ci ha spiegato.
Un Sorbillo inedito per Roma, potremmo dire, che sfoggia impasto e topping differenti rispetto a Lievito Madre, il suo format “classico” già presente nella Capitale, a due passi dall’Ara Pacis.
Gino Sorbillo Pizza Gourmand Roma | Il locale
Al sesto piano del famoso store, ecco un locale molto aperto e luminoso, dove l’identità visiva di Sorbillo traspare in maniera inconfondibile, con l’immancabile bicromia bianco-blu.
Uno spazio che ospita circa cento coperti, dove le caratteristiche mattonelle da pizzeria duettano con tavoli in legno con basi di marmo, in un ambiente informale e accogliente.
“Si tratta di un locale veloce, pensato per una pizza non da meditazione, ma da mangiare anche al volo durante lo shopping: è uno spazio fresco e dinamico, che permette di mangiare e di socializzare”, commenta Sorbillo.
Gino Sorbillo Pizza Gourmand Roma | Il menu
Per cominciare, in menu troviamo piatti da assaporare nell’attesa di un disco lievitato fumante, dalle polpette al ragù ai classici fritti - crocché di patate, frittatina di pasta di Gragnano e verdure in tempura.
Ma veniamo alle pizze, vere protagoniste del nuovo indirizzo romano firmato Sorbillo.
In lista ci sono dieci “pizze gourmand”. Da non confondere - attenzione - con “pizza gourmet”, come precisa il maestro partenopeo. “In questo caso ‘gourmand’ è da intendersi come ghiottone di pizza, un termine che si contrappone a ‘gourmet’, spesso usato impropriamente. Con questo progetto vado a strizzare l’occhio alla pizza tradizionale che mi porto dentro, ma anche a quella gourmet, per la ricerca degli ingredienti usati per la farcitura”.
Ogni pizza, infatti, è dedicata a una regione diversa, da cui provengono due o tre ingredienti caratterizzanti usati per il topping. Se per l’impasto, come anticipato, viene usata una farina di tipo 1 bio, per un effetto “più rustico e cruscoso”, per le farciture - oltre a pomodoro bio, San Marzano e Piennolo giallo e rosso - si fa il giro della Penisola, con tante eccellenze provenienti da ogni angolo dello Stivale.
“C’è tutta l’italia sulla pizza: non credo al chilometro zero, ma credo al buono e al fatto di avere la sensibilità per ricercarlo, vicino o lontano che sia”, afferma Sorbillo.
Ecco allora prodotti che vanno dal Gorgonzola a latte crudo al Pecorino Romano, dallo speck dell’Alto Adige alla pancetta pepata dell’Emilia Romagna, dal caciocavallo irpino alle sardine di Bagheria, dall’origano del Cilento alla ‘nduja di Spilinga, per citarne alcuni.
Si passa così dalla pizza Campania, con Fiordilatte dei Monti Latteria Sorrentina, Pecorino Bagnolese, pomodoro San Marzano, olio evo e basilico, all’Emilia Romagna, con Parmigiano Reggiano “Gennari”, Prosciutto di Parma, Fiordilatte e pomodorini.
È un tripudio di formaggi la pizza Sardegna, con Pecorino Tiu Ettori, Fiore Sardo, Ricotta Salata di Oristano e Fiordilatte dei Monti, mentre sulla Sicilia fanno capolino Tuma Persa, alici siciliane, cucunci (gli aromatici frutti dei capperi) e pomodorini datterini.
E se la Lazio sfoggia Pecorino Laziale Vecchio Montanaro, oltre a pomodoro biologico e Fiordilatte dei Monti, la Lombardia prende per la gola con Gorgonzola Piccante di San Lucio, presidio Slow Food, e Prosciutto Cotto Arrosto.
Per chi ama i sapori audaci, c’è la pizza Calabria con ‘nduja di Spilinga, cipolla e Pecorino Crotonese, ma anche la Puglia, con Capocollo di Martina Franca presìdio Slow Food e Burrata pugliese.
Con la Liguria, invece, si fa la conoscenza del formaggio San Stè della Val d'Aveto, proposto come topping assieme a pesto fresco di basilico genovese dop Roberto Panizza, Fiordilatte dei Monti, pomodorini freschi e pepe nero macinato grosso.
Insomma, un tour d’Italia goloso, all’insegna dei sapori regionali selezionati da Sorbillo. “La pizza deve essere buona e basta, deve riuscire a sfamare e a dare soddisfazione”, afferma il pizzaiolo.
“È un prodotto in movimento, che racconta la storia di un disco di pasta che facciamo da generazioni e la storia di tanti produttori di qualità che concorrono a definire la sua identità. Per me deve sempre rimanere fedele a se stessa senza diventare altro, ma soprattutto, deve essere capace di donare un sorriso”. Un augurio per tutti.