Oggi si è tenuta la presentazione della 63esima edizione della Guida Michelin 2018 che, per il secondo anno consecutivo, ha scelto il Teatro Regio di Parma, ribadendo il ruolo chiave della città - candidata a Capitale della Cultura Italiana 2020 - all'interno della "food valley" emiliana.
Ma andiamo subito alle novità dell'edizione 2018 della Rossa, che quest'anno ha riservato non poche novità e colpi di scena.
LE STELLE MICHELIN
306 una stella, 41 due stelle e 9 tre stelle: questi i numeri della Guida Michelin 2018.
La Lombardia è la regione più dinamica, con sette novità, seguita da Campania, Piemonte, Veneto e Toscana. La provincia più stellata invece è Roma, seguita da Napoli e Milano.
Prima di cominciare ad elencare le discese e le risalite dell'edizione 2018 della Rossa, segnaliamo un'altra novità che attesta un'indubbia volontà (o necessità?) di rinnovamento, o comunque di adeguamento a una nuova tipologia di lettori: per la prima volta trovate tutte le segnalazioni della Michelin in versione digitale a questo indirizzo.
Nuove Stelle Guida Michelin 2018
Partiamo con le new entries, ovvero i ristoranti che quest'anno hanno ricevuto la prima stella entrando per la prima volta nella Guida: sono 26 i nuovi chef stellati, di cui il 30% con meno di 35 anni.
A Milano finalmente hanno conquistato la stella Contraste di Matias Perdomo ed Essenza di Eugenio Boer, insieme a Roberto Conti del Trussardi alla Scala - il ristorante riconquista la stella perduta da anni, dopo l'abbandono di Taglienti.
A Roma ad essere insigniti della Stella Michelin sono stati La Terrazza di Fabio Cervo, All'Oro di Riccardo Di Giacinto e Tordomatto di Adriano Baldassarre. Rimanendo al Sud conquistano la stella Bob Christoph de Il Refettorio di Conca dei Marini, Luigi Tagliamento de La Serra di Positano, Luciano Villan de La Locanda del Borgo di Telese Terme.
In Toscana le stelle vanno al Cum Quibus di Alberto Sparacino di San Gimignano, al Poggio Rosso di Fabrizio Borraccino, e sempre in provincia di Siena - generosa quest'anno - troviamo al Perillà di Marcello Corrado. Nuova stella in Abruzzo per il D.one Restaurant di Davide Pezzuto.
Tornando al Nord: nuove stelle Villa Giulia di Maurizio Bufi, Culinaria Im Farmerkreuz di Manfred Kofler, Florian Maison di Umberto De Martino, Undicesimo Vineria dell'enfant prodige Francesco Brutto, Larossa di Andrea Larossa, Osteria Arborina di Andrea Ribaldone, Glam di Enrico Bartolini e Donato Ascani di Venezia, Berton al Lago di Raffaele Lenzi e Andrea Berton e infine Stube Gourmet di Alessio Longhini.
Due e Tre
Arriviamo alle stelle più succose: Alberto Faccani ha conquistato la seconda stella Michelin con il suo Magnolia di Cesenatico, Matteo Metullio a La Siriola di San Cassiano (Bolzano) e Andrea Aprea al Vun di Milano. Sorpresa invece per Claudio Sadler e Carlo Cracco, che perdono la seconda stella.
Ma la sorpresa più grande è tra i tre stelle, che quest'anno, dopo diverse edizioni "di stallo", passano a nove: Norbert Niederkofler, con il suo St. Hubertus, ce l'ha fatta a entrare nell'empireo tristellato.
Premi speciali e curiosità
Oltre all'annuncio delle stelle italiane, citiamo anche i premi speciali assegnati, dimostrazione di come a concorrere alla qualità di un ristorante ci siano tanti fattori e tutti importanti in egual modo. Il Premio Servizio di Sala Michelin 2018 è andato al ristorante Meo Modo di Chiusdino (SI), il Premio Qualità nel Tempo al ristorante Al Gambero Calvisano (BS) e il premio Giovane Chef 2018 ad Alessio Longhini del ristorante Stube Gourmet di Asiago.