Tornate a casa, disfate le valigie, constatate il declino dell'abbronzatura, rispondete alle mail arretrate. E poi? Poi è il momento di distribuire souvenir gastronomici nelle case di amici e parenti. Ma siete proprio sicuri di aver fatto i regali giusti? O rischiate di portare ricordi mangerecci che finiranno nella pattumiera?
Ecco una lista dei souvenir mangerecci che rischiano di inimicarvi gli sfortunati destinatari:
DAL MARE
Siete stati al Sud e ora volete condividere un po' di Mediterraneo con gli amici. Nobile intento. Peccato che quelle collane di peperoncini essiccati finiranno ad ammuffire in un angolo delle loro cucine. E i piatti di ceramica smaltata (sì, esatto, quelli bianchi e blu con pesci e conchiglie) conterranno - nel migliore dei casi - la pappa del cane.
DALLA MONTAGNA
Va bene, la robusta cucina montanara vi ha folgorato e vi siete lasciati prendere la mano in quel negozietto di prodotti tipici. Ma questo non vi giustifica se portate un chilo di formaggio di malga agli amici. Il contadino era simpatico, le mucche pasciute e i prati verdi, ma la realtà è che quel formaggio puzza di calzini e impesterà i frigoriferi dei malcapitati per settimane. Non crediate di salvarvi ripiegando su i funghi porcini secchi: per l'amor del cielo, davvero siete convinti di aver fatto un acquisto originale?
DALL'ESTERO
Suvvia, un po' di fantasia. Davvero Salisburgo offriva solo le Palle di Mozart? E in Francia non c'era niente di meglio che un barattolo di foie gras - il più economico, ovviamente, per non spendere troppo? Ah, ovviamente di tipico in Turchia esistono solo le spezie del kebab (magari nel set con dieci tipologie diverse in quantità di un grammo l'una, buone neanche per condire la pasta). Sforzatevi un minimo a cercare specialità sconosciute, che facciano credere agli amici che avete davvero pensato a loro.
DA CASA VOSTRA
Vacanze al paesello natio? Capiamo la tentazione di far assaggiare a tutti i manicaretti che prepara vostra mamma/nonna/zia e far conoscere al mondo la straordinaria cucina di casa vostra. Però lasciate che vi riveliamo una cosa: quel limoncello non piace a nessuno. Del limone ha solo un vago ricordo, e contiene abbastanza alcol da stendere in un sorso. Idem con le marmellate. Nella maggior parte dei casi sono impossibili da ricondurre a un frutto preciso, nel peggiore sono anche impossibili da spalmare.
DALLE METROPOLI
Solo due parole: niente tazze. Ribadiamo il concetto: NIENTE TAZZE. Di quelle con "I love" e il nome della città a seguire. E scordatevi anche le scatole di biscotti con l'immagine della città, i cucchiai con il nome della città, il grembiule con la fotografia della città (o ancora peggio con la statua ignuda, come il David di Michelangelo a Firenze).