Dopo un anno di restauri lo storico ristorante Del Cambio riapre a Torino: simbolo della città fin dal 1775, quando è nato come caffè letterario, dal 14 aprile il locale di piazza Carignano torna a diventare un punto di riferimento per i torinesi. Non una semplice ristrutturazione, ma una riqualificazione complessiva dei locali che ha riportato il palazzo al suo antico splendore fatto di specchi, affreschi e decorazioni in foglia d'oro.
Come già annunciato la cucina sarà interamente affidata a Matteo Baronetto. Che quest'ultimo, piemontese di Giaveno, desiderasse archiviare l'esperienza milanese al fianco di Carlo Cracco tornando alle radici della propria formazione gastronomica era cosa nota. Una dichiarazione d'amore nei confronti della sua terra che lo chef ribadisce oggi, non senza emozione e responsabilità per questa nuova sfida. "Ho lasciato una vita comoda per una realtà che conosco ancora poco: ma nella vita bisogna avere coraggio", ha commentato in occasione dell'anteprima stampa del ristorante. "E poi Torino non si deve sentire seconda a nessun'altra città". Accanto al rigoroso restauro della Sala Risorgimento (nella foto in alto) e alla scelta dello chef, il progetto di rilancio del ristorante voluto dall'imprenditore Michele Denegri ha coinvolto anche diversi artisti internazionali - da Martino Gamper a Izhar Patkin o Michelangelo Pistoletto - cui è stato chiesto di creare opere contemporanee che si inseriscono nei locali del ristorante.

A sinistra: il Bar Cavour, al primo piano, riaperto dopo essere per anni rimasto chiuso al pubblico. A destra: la Sala Pistoletto, uno spazio che ospita le opere di Michelangelo Pistoletto.
I dettagli del nuovo menu sono ancora da definire, ma Baronetto promette di mescolare le proprie radici piemontesi, di cui rispetterà la tradizione gastronomica, con l'ispirazione contemporanea frutto della lunga esperienza milanese. Oltre ai piatti alla carta (100/120 euro il prezzo medio annunciato), il ristorante propone un menu degustazione (120/140 euro), la formula light lunch (35/40 euro) e - solo la domenica a pranzo - il Déjeuner à la fourchette (50/60 euro). Tra le novità del nuovo Cambio anche la riapertura di un cocktail bar al primo piano, caduto in disuso negli anni passati, che riapre come spazio più intimo aperto fino a notte fonda: al Bar Cavour si potranno gustare cocktail a 14/16 euro e mangiare i piatti di Baronetto (la cucina è aperta fino a mezzanotte) a 60/70 euro.

Uno dei piatti serviti all'anteprima stampa e che potrebbero far parte del menu firmato Baronetto: Omaggio a Cavour, riso bollito con riso venere fritto, sugo d'arrosto, uovo e pomodori confit.
La riapertura del Cambio darà nuova vita anche alle sue cantine, oggetto di un grosso investimento per ridare lustro e prestigio anche alla carta dei vini: sono oltre 16mila le bottiglie presenti oggi nei locali più antichi del ristorante, a rappresentare circa 1900 etichette selezionate dal sommelier Fabio Gallo. Complice lo storico legame del locale torinese con la Francia è lo champagne il vero protagonista della carta dei vini - con 140 etichette - insieme agli esclusivi vini di Borgogna (bianchi e rossi), oltre a prodotti piemontesi di alta qualità. Le altre eccellenze italiane sono rappresentate da verticali di grandi vini italiani, come quella del Brunello di Montalcino o dell'Amarone. Da record la verticale di Chateau d'Yquem, che conta una trentina di annate, così come la bottiglia più preziosa di tutta la collezione: un Romanée-Conti Montrachet annate 2002-2004, sul mercato a 6mila euro.
Cosa Del Cambio
Dove Piazza Carignano 2, Torino
Tel. 011 546690
Orari di apertura Ristorante: dal lunedì al sabato 12.30-14.30, 19.30-22.30 (lunedì chiuso fino al 1° settembre). Domenica, déjeuner à la fourchette 11.30-15.00; Bar Cavour: dal lunedì alla domenica 18.30-01.30, servizio cucina fino a mezzanotte (lunedì chiudo fino al 1° settembre).
Web www.delcambio.it
Fb Del Cambio