Alla ricerca di superfood esotici? L’Egoma, chiamata anche Shiso o Perilla Frutescens, si candida ad essere il vostro prossimo compagno di merende.
Alcuni lo chiamano Basilico Cinese, per via delle foglie molto simili a quelle della piantina aromatica che tutti conosciamo, ma la pianta, oltre ad appartenere alla famiglia della menta, ha un sapore assolutamente diverso.
EGOMA: DA DOVE VIENE
La chiamano "pianta glocal", ovvero pianta che cresce in una precisa parte del mondo, il Sud Est asiatico (Cina, Giappone e Corea), ma capace di diffondersi a livello mondiale. Oggi si trova molto anche in Vietnam e India.
Questa pianta appartiene alla tradizione alimentare giapponese fin dai tempi antichi; qui le foglie sono conosciute per il loro aroma e il loro sapore, ma lo sfruttamento dell’Egoma non si limita alle sole foglie. Utilizzati anche i semi e soprattutto l’olio, che si ricava dalla spremitura dei semi.
In generale i livelli nutrizionali di tutte le parti dell’Egoma sono altissimi.
IL SUPERFOOD PER LA LONGEVITÀ
Foto: Wikipedia
In Giappone l’Egoma è un cibo associato alla longevità. Alcuni credono che sia proprio questa pianta, insieme all'alimentazione salutista tipica del Sol Levante, ad allungare la vita dei giapponesi di oltre 10 anni.
Nei paesi dove è presente la Perilla, infatti, le foglie e i semi sono usati sia come cibo che come medicina; qui vengono preparati dei decotti che hanno numerosi benefici.
IL GUSTO PARTICOLARE DELL’EGOMA
Effetti anti-aging, ma soprattutto un sapore molto particolare, per noi italiani in particolar modo. “Abbiamo cominciato a lavorare sulla Perilla frutescens incuriositi dal sapore molto strano che avevano le foglie per noi italiani. Abbiamo scoperto, nelle foglie di Egoma, che due composti già noti erano in grado di attivare un particolarerecettore chiamato TRPA1, coinvolto anche nella percezione dei composti pungenti di aglio, cipolla, broccoli e molte altre piante e spezie". Spiega così il sapore dell’Egoma Gabriella Morini, ricercatrice che si occupa di chemorecezione del sapore all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Ma sapore e sostanze nutritive sono strettamente correlate: "Gli stessi composti che conferiscono sapore (in particolare le sensazioni chemestetiche piccante, pungente, fresco ed il gusto amaro) sono gli stessi che hanno attività benefiche per il nostro organismo.”
I BENEFICI DELL’EGOMA
Oltre alla longevità l’egoma ha tantissimi altri benefici. Gli studi sui composti bioattivi hanno portato a valutare le sue possibilità di applicazione in campo antiallergico o come insetticida naturale. Ma non solo: l’egoma potrebbe rappresentare una soluzione anche per il packaging, in qualità di conservante natutale o come inibitore della formazione di film batterici.
Il suo aroma così particolare lo rende anche un alleato di cibi e bevande come la birra artigianale, con cui potrebbe accoppiarsi alla perfezione. In più l’egoma è nota per prevenire i problemi cardiovascolari per la ricca presenza di Omega 3.
L’EGOMA IN CUCINA
In Giappone l’Egoma è già usata in numerosi piatti, ad esempio nel sushi, in cui oltre alla componente aromatica porta anche la sua qualità antibatterica: può infatti neutralizzare i germi del pesce crudo.
Le foglie possono poi essere usate come condimento e contorno, mentre in Corea utilizzano in maniera particolare i semi, che vengono macinati e messi nelle zuppe.
E nelle pietanze italiane? Non abbiamo molti esempi di utilizzo in cucina dell’Egoma, ad eccezione delle prove della chef stellata Cristina Bowerman, che ha firmato le prime ricette in collaborazione con la Città di Toyama in Giappone, dimostrando così che anche i piatti italiani possono giovare di questo superfood. Fra le ricette suggerita dalla chef una con i Carciofi alla Romana chiamata “Il Carciofo di lunga Vita”, dove si sfruttano sia le foglie di egoma che l’olio. Le foglie vanno mischiate con altre erbe e aromi per il ripieno mentre l’olio di egoma va usato per rifinire tutto il piatto.
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