Dobbiamo aspettare il 31 ottobre. Sarà in quella data che, a Expo Milano 2015, verrà aperta la prima forma di Parmigiano Reggiano DOP certificato Kosher. A produrlo l'azienda agricola Bertinelli, che ha deciso di convertire tutta la sua produzione ai requisiti della Kasherùt. Ma attenzione: la famiglia di proprietari non è di religione ebraica.
"All'università ho dato tre esami di teologia" spiega Nicola Bertinelli "E sono rimasto molto colpito da come l'alimentazione, per gli ebrei, sia un atto non banale, con una forte valenza dal punto di vista spirituale e concettuale". Teoricamente solo gli ebrei praticanti seguono un'alimentazione Kosher. In pratica, però, il mercato dei prodotti alimentari kosher si sta allargando anche tra persone non di fede ebraica, e negli Stati Uniti viene stimato in 150 miliardi di dollari. Perché? "Kosher è sinonimo di naturalità nella produzione, seguendo regole antiche e rispettando controlli e certificazioni. Se sull'etichetta di un prodotto c'è scritto che è senza lattosio e senza amido, puoi fidarti del fatto che lo sia".
È stato questo a convincere Bertinelli. Questo, è la crisi sul mercato dei formaggi "granosi" che, ci spiega, "non hanno mantenuto il passo con lo stile di vita contemporaneo. Sono visti come signori pieni di muffe, da rispettare, ma poco attraenti". Ecco quindi l'idea di produrre un Parmigiano Reggiano Kosher DOP.
Ovviamente non è stato facile coniugare tutto il disciplinare della DOP con i dettami millenari della religione ebraica. I Bertinelli ci hanno messo due anni a riconvertire tutta la produzione. Le prime forme, disponibili sul mercato a fine 2015, hanno ottenuto la certificazione della OK Kosher Certification. Ogni tappa della filiera è severamente controllata, tutti gli impianti sono stati sanificati, e ovviamente il sabato non si lavora. "Potremmo produrre 7200 forme all'anno, ma per questo motivo ci fermeremo a 5000. E praticamente tutte le forme prodotte a ottobre 2014 sono già state vendute".
In Italia vivono circa 40.000 dei 12 milioni e mezzo di ebrei nel mondo, ed è quindi naturale che l'azienda punti soprattutto al mercato estero. Anche con l'altro prodotto a certificazione kosher, il formaggio Senza (no lattosio, no glutine, no caglio vegetale), già disponibile in commercio.